Friuli Venezia Giulia 5ª regione in Italia per nascita di imprese guidate da under 35
Il Friuli Venezia Giulia offre un contesto favorevole alla creazione di imprese artigiane da parte di under 35: in Italia è la quinta regione, dietro a Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e a poca distanza dal Trentino-Alto Adige per intraprendenza imprenditoriale giovanile.
Lo certifica l’indice Youth Friendly creato da Confartigianato includendo ben 13 indicatori per individuare i territori dove più facilmente le imprese giovanili attecchiscono e crescono. Con 706 punti, il Friuli Venezia Giulia si colloca al 5° posto della graduatoria, con un indice di «Medio alta performance». Una media regionale che confermano le province di Udine, Pordenone e Trieste, mentre Gorizia si pone subito sotto con un indice di «media bassa performance». Tra gli indicatori, la percentuale di giovani occupati, il peso complessivo delle aziende gestite da under 35 sul totale e di quelle nuove guidate da giovani.
«È un risultato che riteniamo positivo, soprattutto se posto in paragone con il resto d’Italia: il numero dei giovani che decidono di fare impresa non è elevato in termini assoluti, ma gli stessi numeri dicono che in Friuli Venezia Giulia l’intraprendenza è più alta che altrove», commenta il presidente del Movimento Giovani Imprenditori Confartigianato-Imprese Fvg, Nicola Giarle. Inoltre, «le percentuali sono in crescita dal 2019 ad oggi, evidenziando che il periodo Covid è stato vissuto come una sorta di spartiacque, nonostante tutte le crisi che si sono susseguite, da quella energetica a quella legata ai costi delle materie prime e alle conseguenze generate dalla guerra in Ucraina».
Il Friuli Venezia Giulia risulta essere una regione «amica» dei giovani imprenditori artigiani e delle loro imprese perché il peso delle aziende artigiane gestite da loro sul totale di quelle attive è del 7,3% e sono “giovani” il 22,5% delle imprese nate negli ultimi 5 anni. Se considerate tutte le tipologie di imprese, sale al 35,1% la percentuale di quelle che hanno alla testa under 35, contro il 32,7% della media italiana. Nella classe d’età 15-34 anni, inoltre, il tasso di occupazione è del 51,3%, notevolmente superiore alla media del resto d’Italia, dove i lavoratori compresi in questa fascia si fermano al 43,7 per cento. È contenuta anche la percentuale dei giovani Neet – coloro che né studiano né lavorano -: il 13,5% (era il 13,7% nel 2019) di contro a un 19% di media italiana. A Udine nel 2022 vi era la maggiore percentuale di occupati giovani, il 52.,2 per cento. A seguire si è collocata Pordenone con una percentuale del 51,8% e Trieste, con il 50%. Poco distante l’occupazione a Gorizia: 49,1 per cento.
«Cominciamo a vedere gli effetti di un trend che avviatosi nel post pandemia – ragiona Giarle -. Si ha sempre più desiderio di una buona conciliazione tra lavoro e vita extralavorativa, di poter scegliere come organizzare il proprio lavoro e su quali obiettivi concentrarsi. La creazione di una propria attività sembra, quindi, rispondere meglio a queste aspettative». Naturalmente, aggiunge il presidente, «le aziende che i giovani creano sono in numero inferiore rispetto a quelle dei decenni scorsi, ma questo è un dato inevitabile dato il trend demografico». Tuttavia, conclude il presidente del Movimento Giovani imprenditori di Confartigianato-Imprese Fvg, «i dati dell’indagine testimoniano che la vocazione friul-giuliana a fare impresa, testimoniata dalla nostra storia, continua e resiste anche di fronte a scenari difficili».
Quelli racchiusi nell’indagine «sono tutti indicatori che danno motivo di soddisfazione – considera il presidente di Confartigianato Imprese Fvg, Graziano Tilatti -. È importante evidenziare che in Friuli Venezia Giulia c’è un contesto favorevole per chi vuole intraprendere ed è positivo constatare che i giovani scelgano il lavoro in proprio per realizzarsi». Tuttavia, aggiunge Tilatti, «il Friuli Venezia Giulia non può nascondersi di dover fare i conti con un problema molto serio: la curva demografica. Dobbiamo agire – conclude – per poter dare una prospettiva diversa almeno nel medio-lungo periodo».