Friuli Venezia Giulia alla deriva come e più della Lombardia. Ma nazionalmente si parla solo di Fontana. I dati nei grafici di Gimbe

Quanto sta avvenendo in Friuli Venezia Giulia sul fronte Covid è di una gravità inaudita. I dati della fondazione Gimbe lo raccontano in tutta la loro freddezza lo raccontano i social, marasma maleodorante del quale non è il caso di fidarsi ciecamente, ma ancora di più lo racconta il taccuino del cronista che testardamente verifica consumando scarpe e telefono. Fondamentale per capire davvero ed avere il polso della realtà parlare con le persone. Oltre la negatività dei dati c’è di più, c’è l’enorme confusione, c’è l’incapacità di un sistema di rispondere alle domande più banali che ogni cittadino, spaventato e sempre più isolato pone. Nell’epoca della “connessione” permanente gli unici che sembrano disconnessi sono quelli che dovrebbero dare risposte. Eppure chi gestisce in questa regione la sanità ha un gran culo, tutte le attenzioni mediatiche sono infatti assorbite dal caso Lombardia, che con il Fvg sul Covid ha in realtà  molte similitudini. A cominciare dall’assetto politico, con maggioranza di centro destra imperniata su Lega e Forza Italia, per non parlare del modello di sanità desiderato, quello “Lombardia” sposato da Riccardi prima che il virus con un gigantesco evidenziatore mettesse alle corde la sanità del Fvg, fra riforme promesse e riforme incompiute e lo scaricabarile prima verso chi ha preceduto e poi verso il governo nazionale. Insomma con Fedriga alias di Fontana e Riccardi fotocopia dell’ormai dimissionato Gallera. Opportuna quindi pare la dichiarazione, purtroppo solitaria,  del capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera, Federico Fornaro: “ Di fronte ai dati molto preoccupanti sulla diffusione della seconda ondata del Covid 19 e alle continue segnalazioni di disservizi e ritardi nell’attuazione del piano vaccinale, la Lombardia e il Friuli chiedano l’aiuto dello stato centrale. A differenza di altri non vogliamo lucrare politicamente su questi autentici disastri gestionali, ma non è giusto che a pagare il conto siano i cittadini e in particolare le categorie più fragili. Non c’è più tempo da perdere come ha stufato il continuo scaricabarile tra istituzioni: serve unità e collaborazione tra regioni e governo, avendo tutti come unico obiettivo la salute degli italiani, ovunque essi siano residenti.

Come dare torto  a Fornaro che deve aver guardato con attenzione i dati regionali di pandemia e vaccini dove le similitudini fra Lombardia e FVG  si fanno struggenti.  Dati però che in FVG sembrano silenziati o quasi, con la solità propaganda mediatica tesa a dimostrare che anche se non tutto va bene le contromisure saranno, prima o poi,  efficacissime. Del resto la Fondazione GIMBE, è ampiamente riconosciuta come centro di studi e ricerca indipendente e ha mostrato con grafici inoppugnabili la situazione con il Fvg nella bufera Covid come e per alcuni versi peggio della Lombardia. Guardiamo i grafici che meglio delle parole descrivono una realtà che colloca il FVG in zona rosso scuro, anzi scurissimo.

Partiamo dai dati  regionali con i casi attualmente positivi e casi attualmente positivi per 100.000 abitanti

 

Friuli Venezia Giulia
Nella settimana 10-16 marzo la Regione Friuli Venezia Giulia ha registrato un incremento percentuale dei casi totali di contagio da SARS-CoV-2 del 6,7%; nelle ultime 2 settimane si rileva un’incidenza di 809 casi positivi per 100.000 abitanti.

 

 

Incremento assoluto dei casi di Covid-19

Il grafico illustra i nuovi casi giornalieri di infezione da Coronavirus in Friuli Venezia Giulia dall’inizio dell’epidemia.

(I colori del grafico non si riferiscono in alcun modo a quelli delle aree di rischio identificate dal DPCM 3 novembre 2020)

 

Trend casi totali Regione Friuli Venezia Giulia per Provincia

Il grafico illustra l’andamento del numero totale dei casi nelle Province friulane (Pordenone, Udine) e giuliane (Gorizia, Trieste) dal 15 luglio 2020.

 

Relazione tra incidenza per 100.000 abitanti e incremento percentuale dei casi
Il grafico illustra il posizionamento delle Regioni in relazione alle medie nazionali di incidenza per 100.000 abitanti delle ultime 2 settimane (7 – 21 marzo) e dell’incremento percentuale dei casi (14 – 21 marzo).