Fvg in zona gialla, cambiare tutto per non cambiare niente…o quasi
L’unica conseguenza visibile del ritorno del Fvg in zona gialla è la presenza della mascherina anche all’aperto con alcune deroghe per le passeggiate in luogo isolato, o si vada a fare attività sportiva. Un fastidio certamente ma nulla al quale non abituarsi, per molti è diventato quasi un gesto istintivo, come allacciarsi la cintura di sicurezza in auto o indossare il casco in moto. Meno visibile ma con conseguenze più pesanti il cambio d’uso del green pass soprattutto perché il Fvg è la prima regione a sperimentare la doppia versione del certificato verde. Quello standard che si può avere anche grazie al tampone e che serve in sostanza solo per entrare nei luoghi di lavoro e quelle super che serve per tutte le altre attività. Per ottenerlo occorre essere vaccinati o guariti. Certificato rafforzato che serve anche per le attività ludiche o di ristorazione unico lasciapassare valido per sedersi nelle sale di ristoranti e bar, oltre che per spettacoli, eventi sportivi, discoteche e cerimonie pubbliche. Ovviamente ci sono problemi d’applicazione della norma, infatti l’APP che legge e decodifica il QR code non è ancora in grado di riconoscerlo e dovrebbe essere disponibile prima del 6 dicembre data di inizio del “sistema” nel resto delle regioni italiane. Intanto sarà necessario avere disponibile il certificato esteso Cartaceo o anche digitale, dove la data di vaccinazione o di guarigione sono riportate in esteso. Ovviamente come tutti i provvedimenti di questo tipo restano degli anacronistiche “bachi” secondo le interpretazioni più diffuse del decreto sarà comunque possibile consumare un bicchiere di vino o il caffè al banco. per non parlare dell’anomalia data dal fatto che il green pass rafforzato imposto ai clienti non servirà a chi nei bar e nei ristoranti ci lavora. Nessuna novità invece per i trasporti pubblici, in sostanza su bus e treni regionali, almeno fino al 6 dicembre, si sale ancora senza certificazione verde.