Giornata internazionale contro la violenza alle donne: debutta a Cervignano “Se non avessi più te…”
Debutta in prima assoluta al Teatro Pasolini di Cervignano lunedì 25 novembre (ore 20.45), in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Se non avessi più te…. nuova produzione del teatrino del Rifo/prospettiva T scritta e interpretata da Manuel Buttus, in scena assieme a Nicoletta Oscuro e Matteo Sgobino.
Il debutto è il secondo spettacolo – fuori abbonamento e a ingresso libero – della Stagione di teatro e danza dell’Associazione culturale Teatro Pasolini, a cura del CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e in collaborazione con Teatro nei Luoghi 2019 e con il Comune di Cervignano.
La violenza maschile nei confronti delle donne non è un fatto privato, ma è un fenomeno strutturale e trasversale della società e che affonda le sue radici nella disparità di potere fra i sessi.
E ora che gli uomini stanno perdendo il ruolo predominante che gli è appartenuto per millenni, ruolo che nessuna moglie, compagna o madre, aveva mai osato mettere in discussione sino a questi ultimi anni, la violenza verso le donne è in continuo aumento.
Se non avessi più te… prova a fare i conti con le ragioni per cui gli uomini temono così tanto di sentirsi “depotenziati”, si interroga sul perché alcuni di loro arrivino a commettere omicidio verso una donna proprio perché donna, “colpevole” di essere ciò che è, un essere umano di genere femminile.
La scrittura scenica del teatrino del Rifo incontra per questo progetto la ricerca musicale e vocale di Nicoletta Oscuro e Matteo Sgobino e diventa un teatro sincero e autentico.
Se non avessi più te… intreccia tre storie intitolate “Il diario di Giulia”, “Il punto di vista di lei” e “Se non avessi più te”, in cui si prova ad affondare la questione delle relazioni fra uomo e donna da più punti di vista e a partire da questioni come l’educazione, i retaggi atavici e culturali della predominanza del maschile sul femminile.
“Femminicidio, è un (brutto) neologismo inserito nel vocabolario e nel Codice Penale Italiano – aggiunge Manuel Buttus, autore di Se non avessi più te… “È un termine che si è consolidato in questi anni per descrivere l’assassinio di una donna per il carico specifico che si propone di significare. La donna, viene uccisa, perché donna. La vittima è colpevole di essere ciò che è, dunque, meritevole di essere eliminata assieme alla sua specificità.
L’unica arma possibile è l’educazione, che insegni genere, differenze e uguaglianze. Un’educazione, sociale, scolastica, familiare, culturale.
Un impegno che deve vederci tutti uniti e coinvolti.
Da parte mia c’è soprattutto l’esigenza di capire, come essere umano, cosa succede ad un altro essere umano quando compie una cosa che, alla fine, a me sembra il più grande esercizio di potere che ci sia. Una cosa che ha il sapore dell’onnipotenza”
“Quando Manuel ci ha proposto di pensare ad uno spettacolo insieme, che coniugasse la nostra ricerca musicale e vocale con le storie che lui aveva scritto abbiamo incrociato le nostre strade”, raccontano Nicoletta Oscuro e Matteo Sgobino. “La musica e il canto in scena sono un veicolo stupefacente di comunicazione e di liberazione del flusso emotivo. In questo e con tutta la cura che serve cerchiamo ogni volta di farci veicoli di storie, valori, atmosfere, sospensioni e affondi. Qui il tema è di quelli che pesano come macigni, qui si parla di vita vissuta, qui la cura dovrà essere ancora più speciale, far vibrare corde per far vibrare altre corde, riuscire a rendere udibile ciò che troppo spesso non si può ascoltare, dare a quei macigni un peso possibile, riuscire a trovare il canto giusto e l’esatto accordo”.