Giovani medici costretti a restituire parte dello stipendio percepito durante l’emergenza covid, Simona Liguori(Civica): “rivedere la decisione, i medici non meritano questo trattamento” 

“Mi sento come un reduce di guerra del Vietnam rientrato in patria senza gamba e disoccupato”. È una delle frasi che Simona Liguori, Consigliera regionale di Civica FVG ha raccolto tra chi nel 2020 allora medico specializzando è stato assunto a tempo determinato nella fattispecie da ASUGI, l’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano-Isontina e che si vede chiedere indietro dall’Università di Trieste una parte delle somme ricevute come corrispettivo per il prezioso lavoro svolto durante l’emergenza covid.  “Ci viene chiesto di restituire entro il 10 gennaio 2024 somme molto alte – è il grido d’allarme – che vanno da 3600€ a 14000€, oltre a non aver ricevuto diverse mensilità di borsa di specializzazione che ci sarebbe spettata poiché hanno interrotto i pagamenti”.  Sul caso è intervenuta la Consigliera Simona Liguori: “Non chiediamoci i motivi della carenza dei medici anche nella nostra Regione, se questo è il trattamento al quale sono sottoposti. Non è accettabile – spiega la consigliera – che queste persone, dopo essersi messe a disposizione in un momento così drammatico – ora  subiscano una richiesta  di rimborso di denaro a distanza di più di 2 anni. Un bel regalo di Natale! A emergenza finita un benservito che parrebbe dire: non ci servi più! Mi chiedo se ci siano responsabilità per come è stato fatto il contratto o su come è stato interpretato e su chi dovesse vigilare. Confido che la lettera inviata dal sindacato nazionale AAROI-EMAC abbia l’effetto sperato e si eviti di far pagare ad una categoria che durante l’emergenza ha fatto un lavoro gravoso e rischioso, una punizione per colpe non proprie. La Regione si faccia parte attiva per trovare una soluzione insieme all’Università”.