Gli spettacoli di “Teatro Nuovo” della XXVII edizione de L’Arlecchino Errante, a Pordenone

L’edizione 2023 de L’Arlecchino Errante prevede un’importante sezione dedicata ad un Teatro Nuovo del coraggio e della resilienza culturale (con un occhio alla differenza e all’handicap). Si esibiranno infatti quattro compagnie accomunate da un atteggiamento “bio”, ovvero da una ricerca di genuinità fuori dalle mode e dal consumo culturale che esse generano e di cui al contempo si alimentano.

Si comincia con la compagnia Berardi Casolari di Taranto, con il suo intenso e poetico In fondo agli occhi uno spettacolo di Nuova Drammaturgia che affronta le tematiche della crisi e della malattia da questa prodotta e derivata. L’indagine parte e si sviluppa da due differenti punti di vista: uno reale, in cui la cecità, malattia fisica, diventa filtro speciale attraverso cui analizzare il contemporaneo; e l’altro metaforico, in cui la cecità è la condizione di un intero Paese rabbioso e smarrito che brancola nel buio alla ricerca di una via d’uscita. (martedì 29 agosto ore 21.15 – Ex Convento San Francesco);

Sarà poi la volta del Teatro dell’Argine di Bologna, compagnia vincitrice di numerosi premi nazionali (tra cui il Premio Ubu e il Premio Rete Critica) con il nuovissimo La luce intorno spettacolo che prende le mosse da una storia vera ma incredibile: la storia di un ragazzo africano dalla vicenda familiare complessa e rocambolesca, vicenda che lui prima insegue, poi la rifugge, poi è costretto ad indagare sul suo passato per comprendere il suo presente, con la consapevolezza che «noi siamo quello che siamo grazie alla nostra storia». La vicenda di Sekou (nome di fantasia) si snoda in parallelo a quella dell’attrice che la racconta, tra ricordi, dubbi, battute di spirito e riflessioni sul meraviglioso mestiere che esercita. (mercoledì 30 agosto ore 21.15 – Ex Convento San Francesco);

Spazio poi al Faber Teater di Torino con l’altrettanto nuova e curiosa passeggiata teatrale – con drammaturgia musicale e canora – nel parco di San Valentino, dal titolo Andante. Una performance itinerante, un invito a mettersi in ascolto, una polifonia di punti di vista sul camminare. Il cuore di Andante pulsa nel suo nome dalla doppia anima: da un lato, colui o colei che va, che cammina, che attraversa lo spazio e il paesaggio; dall’altro il tempo musicale, né troppo lento, né troppo veloce, un tempo utile per osservare, elaborare, apprendere, un tempo giusto perché si possa comporre con lo sguardo e con l’ascolto, con agio. (31 agosto ore 18.30).

Infine, sarà protagonista la compagnia di casa, la Compagnia Hellequin, con una riscrittura originale della disobbedienza di Antigone, dedicata – con una magistrale interpretazione dell’attrice russa Daria Sadovskaia – alle guerre in corso. Dalla presentazione di Ferruccio Merisi, autore e regista dello spettacolo: “Fare di Antigone un monologo, oggi, è in qualche modo una scelta etica. La guerra, le ragioni dell’inumano, l’impotenza e anche la “realistica” connivenza non sono rappresentate ciascuna da qualche nemico o avversario: sono dentro di noi. Tutti i personaggi del dramma sono dentro di noi; sono, ciascuno, una parte di noi. È lì che dobbiamo riconoscerli e ascoltarli. Dobbiamo provare ad indossare tutte le loro maschere, offrirci alle trasformazioni che esse causeranno in noi, e solo alla fine capiremo da che parte stiamo. O forse scopriremo che non devono più esserci parti o partiti, ma una sola umanità, da coltivare, pietosamente e pazientemente, insieme.” (giovedì 31 agosto ore 21.15 – Ex Convento San Francesco)

A questo quartetto di proposte se ne unisce una quinta, molto particolare. Si tratta della compagnia Noi Artisti di San Vito al Tagliamento, gruppo di teatranti diversamente abili espressione del territorio, che da dieci anni, guidato dal Teatro della Sete di Udine, “ripensa” con testardaggine e costanza il proprio ruolo civile. A Pordenone porteranno il loro spettacolo Destini disarmati su una scalcinata armata pronta ad una battaglia che sembra non cominciare mai. (lunedì 4 settembre ore 19 – Piazza della Motta).