Grandi opere sul Tagliamento sì, grandi opere no. Consumo del suolo agrivoltaico si o no? In casa grillina c’è confusione o lotta di potere?
E’ normale che un partito o movimento politico che dir si voglia, abbia un dibattito interno, anche aspro, ed è altrettanto normale, nei limiti della decenza però, che questo emerga pubblicamente. Il problema nasce quando su specifiche questioni all’interno della stessa organizzazione si dice una cosa e il contrario della stessa. Allora appare evidente che, probabilmente, c’è più di una difformità di vedute, c’è uno scontro senza esclusione di colpi che, fra l’altro, nel caso del M5s ha probabilmente una natura anche nazionale. Del resto è sotto gli occhi di tutti lo scorno fra Beppe Grillo, fondatore e “padre nobile” del MoVimento e Giuseppe Conte attuale leader del partito impegnato in una difficile riorganizzazione. Due visioni quasi opposte del modo di fare politica che sta vedendo il tradizionale “Vaffa” di grillesca memoria, rivolgersi ormai più all’interno che verso avversari politici esterni. Poco male, probabilmente era nell’ordine delle cose, visto il temperamento del Beppe nazionale, e prima o poi bisognerà contare i cocci. Quello che appare invece più stucchevole è quanto avviene in periferia, perfino nella periferia dell’ “impero” come il Fvg dove ormai il palo della cuccagna è decisamente meno ricco ma molto scivoloso. Sono infatti settimane, se non mesi, che nelle redazioni arrivano note stampa targate M5s che su argomenti territoriali dicono una cosa e il contrario della stessa. Analizzando con occhio critico si può constatare come si stiano polarizzando anche in Fvg almeno due anime su quello che fu il MoVimento. Da una parte le posizioni più istituzionali rappresentate dalla segreteria regionale e mediaticamente dalla consigliera regionale Rosaria Capozzi, dall’altra una sorta di disubbidiente, almeno così noi lo percepiamo, magari sbagliando. Parliamo dell’ex consigliere regionale Mauro Capozzella attuale coordinatore provinciale del M5S di Pordenone. Nel tempo Capozzella, tramite il suo addetto stampa personale Rinaldini, si esprime non solo su questioni referenti la Destra Tagliamento, ma più in generale cerca di dettare la linea su molte questioni, palesemente cercando di marcare la differenza. Facciamo degli esempi su recenti prese di posizione anche su uno dei temi più cari allo stesso M5s, quello del consumo del suolo. Capozzella, ha cercato il distinguo: “Il Fvg ha fame di energia, agrivoltaico non è un tabù” ha affermato spiegando che “frutta, ortaggi e elettricità in un unico campo sono possibili”. Posizione rispettabile ma discutibile, anche se sembra non in linea su quanto il M5s dice sul tema nelle sedi istituzionali. Ma tutto può essere ricondotto, come dicevamo in apertura, a legittimo dibattito politico interno ad un partito, anche se lanciare il sasso mediaticamente potrebbe apparire, anzi, probabilmente è strumentale. Ma in questi ultimi giorni si è toccato davvero un limite pericoloso che rischia di far apparire i 5stelle, che spesso abbiamo apprezzato per giuste battaglie ambientali, un organizzazione che si avvita su se stessa. Parliamo di un tema territoriale che fra l’altro in questo momento è molto sentito in Friuli soprattutto nel mondo dell’associazionismo ambientale, il Tagliamento. Recentemente la Consigliera Capozzi aveva chiosato: “noi ribadiamo la nostra posizione e rimaniamo contrari alle grandi opere impattanti sul corso del fiume, come oggi ribadito dalle principali associazioni ambientaliste riconosciute a livello nazionale o nei giorni scorsi da illustri geologi e ricercatori come Mario Tozzi dell’Università della Sapienza di Roma o come il Professor Petti dell’Università di Udine il quale ha affermato che quelle previste dalla Giunta (Fedriga) siano Dighe a tutti gli effetti, con tutta una serie di problematiche ambientali connesse”. A ribadire la posizione del MoVimento 5 Stelle sulla tutela del Tagliamento e delle popolazioni rivierasche oltre alla consigliera Capozzi anche la Coordinatrice Regionale Elena Danielis e il Senatore Stefano Patuanelli. In una nota congiunta il 27 luglio scorso i tre spiegavano: “La posizione del MoVimento 5 Stelle rimane quella degli scienziati e degli studiosi di tutto il Mondo che osservano il Fiume Tagliamento, uno dei pochi corsi d’acqua alpini ancora libero da opere di sbarramento. È quindi scontato il nostro sollievo alla notizia del no definitivo alla Traversa di Pinzano, opera indicata fra le altre a valle dei lavori del Laboratorio Tagliamento”. “Il Laboratorio Tagliamento, tra il 2010 e il 2012 cercò soluzioni per la messa in sicurezza del medio e basso corso del fiume e si concluse con la proposta di una dozzina di idee progettuali, ormai superate da vari studi. Recentemente vi è stato un congresso di tre giorni che ha visto riuniti presso l’Università di Udine una settantina di studiosi da tutto il Mondo, tra cui Anna Scaini ricercatrice del dipartimento di Geografia e Fisica dell’Università di Stoccolma, che vede il Tagliamento come un riferimento anche per quei fiumi che hanno subito dei cambiamenti, con dighe o traverse, che adesso si stanno togliendo (Mosa e Reno), questo perché come ricordato dalla ricercatrice sappiamo che si può perseguire la sicurezza senza nuove opere, e se abbiamo bisogno di un modello da seguire questo è il Tagliamento che va protetto proprio partendo dalle posizioni tecnico scientifiche oggi più autorevoli ed è quindi evidente l’anacronismo della volontà della Giunta Fedriga e di chi vuol perseguire il progetto di realizzare laminazioni su un corso d’acqua molto dinamico e soggetto a frequenti cambiamenti morfologici. Per noi non ci possono essere aperture su posizioni che vanno contro la scienza”. Poi 9 giorni fa Capozzi ribadisce il concetto in una nota ufficiale assieme al capogruppo del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo: “Il fiume Tagliamento rappresenta un unicum in Europa e ciò che lo rende davvero eccezionale è l’integrità ecosistemica che ancora conserva e che fa di lui uno degli ultimi grandi fiumi “naturali” d’Europa’. Per questo va assolutamente salvaguardato”. “Ribadiamo la nostra ferma convinzione che si debba salvaguardare la naturalità del Fiume, scongiurando grandi opere impattanti che rischiano di non essere né risolutive, né rispettose dell’Ambiente,…. Crediamo sia bene fare chiarezza, senza ulteriore confusione…” .”Dopo 58 anni di discussioni sul Tagliamento, le nuove considerazioni devono tener conto anche degli obiettivi stabiliti dal Consiglio dell’Unione europea che ha varato la Nature Restoration Law, entrata in vigore pochi giorni fa e che impone agli stati membri di ripristinare almeno il 20% degli ecosistemi danneggiati del territorio comunitario, tra cui i fiumi, entro il 2030 e di rigenerarli tutti entro il 2050. Per cui pensare ad opere ad alto impatto ambientale e paesaggistico – concludono Capozzi e Moretuzzo – appare contraddittorio e in antitesi ai dettami europei”. Tutto chiaro? Linea dei pentastellati trasparente come l’acqua del fiume che si vuole tutelare? Nemmeno per sogno, a sparigliare le carte in casa grillina ci pensa ancora una volta Mauro Capozzella che in quasi completa difformità da quanto espresso ufficialmente dal suo movimento lancia il guanto di sfida che sembra, ma forse siamo noi maliziosi, dettare una linea diversa da quella “ufficiale”. Afferma infatti Capozzella: “Siamo sempre stati contrari alla ipotesi – anche se mai ufficializzata – di una megatraversa a fianco del ponte attuale di Dignano sul Tagliamento, sia per l’impatto ambientale che per la realizzazione tecnica a detta di ingegneri idraulici ed esperti da noi interpellati. Ma resta prioritario salvare Latisana e la Bassa friulana da inondazioni. ….. Sul tavolo la soluzione migliore, peraltro già contenuta nell’unico studio tecnico-scientifico sul problema che è quello del Laboratorio Tagliamento redatto dalla Regione a cui ci atteniamo, è di un ponte o più ponti laminari a basso impatto realizzativo e una opera di sghiaiamento lungo l’asta del fiume. La Regione finalmente presenti un progetto e ne discuta con gli attori interessati”. Che dire, forse sarebbe bene che in casa grillina si chiariscano le idee.