Honsell e cellula “Coscioni” criticano il vescovo di Udine sul diritto all’interruzione di gravidanza
“L’interruzione volontaria di gravidanza, così come disciplinata dalla legge italiana 194 del 1978, è un diritto garantito dal nostro paese. È il diritto di autodeterminazione della donna. E nessuna opinione, per quanto autorevole e legittimamente espressa, come quella riportata
dell’Arcivescovo di Udine, può negarlo. Giudicare “semplicistica” la decisione di un’interruzione però è essa stessa una considerazione “semplicistica”, anzi errata. Tale scelta non è mai “semplice”. La sentenza della Corte Suprema americana non deve indurre nessuno a fare
passi indietro sui diritti civili, dopo quasi 50 anni.” Così si è espresso Furio Honsell di Open Sinistra FVG nel commentare le parole dell’arcivescovo Andrea Bruno Mazzocato, pronunciate a seguito della decisione con cui la Corte Suprema degli Stati Uniti ha cancellato il diritto all’aborto revocando la sentenza del 1973 sul caso Roe-Wade e rimandando così alla decisione dei singoli Stati. Le dichiarazioni dell’arcivescovo hanno innescato anche la reazione della cellula udinese dell’associazione Luca Coscioni: “Come Cellula Coscioni di Udine, si legge in una nota a firma della Coordinatrice Cellula Coscioni Udine Raffaella Barbieri, vorremmo replicare a Monsignor Mazzocato, ricordandogli innanzitutto che nel nostro paese, contrariamente a ciò che lui afferma, l’aborto è un diritto sancito dalla legge n.194 e approvato dalla volontà popolare con il Referendum del 1981. Partendo da questo presupposto vorremmo fare una riflessione: il diritto all’autodeterminazione delle donne è stato raggiunto dopo anni di battaglie e mobilitazioni sociali, sono state le stesse donne a rivendicare questo diritto, in un contesto storico di aborti clandestini e violente imposizioni sul loro corpo da parte di un retrivo sistema patriarcale, una pseudo cultura pro vita che ancora oggi in molti paesi mette in pericolo la vita delle donne. Come diceva don Gallo al di fuori dell’etica cattolica ne possono esistere altre meritevoli comunque di rispetto, invitiamo pertanto l’Arcivescovo a tenere aperto il dialogo con le migliaia di donne udinesi che vogliono essere libere di disporre del proprio corpo senza sentirsi giudicate. Siamo convinti che le donne che decidono di diventare madri debbano godere del sostegno e dell’aiuto delle Istituzioni, esattamente come quelle che invece decidono di non portare a termine la gravidanza, l’aborto non dovrebbe essere la soluzione ad una mancanza di risorse, ma siamo altresì convinti che la maternità debba essere una scelta consapevole e responsabile e mai frutto di un’imposizione. Mazzocato inoltre non menziona gli aborti conseguenti allo stupro che se vietati avrebbero ripercussioni psicologiche devastanti e nemmeno gli aborti praticati in caso di malformazioni del feto e gravi rischi per la salute della madre Non accetteremo che la deriva reazionaria e oscurantista che ha colpito gli Stati Uniti coinvolga anche il nostro paese, non accetteremo ingerenze che violino le libertà e i diritti già acquisiti e consolidati. L’Associazione Luca Coscioni da sempre si occupa di diritto all’aborto e denuncia costantemente le difficoltà riscontrate anche in Italia nell’accedere all’interruzione volontaria di gravidanza a causa dell’alta percentuale di obiettori di coscienza, anche a Udine abbiamo un contatto sempre attivo per eventuali segnalazioni: cellulaudine@associazionelucacoscioni.it.”