Ladri d’acqua? I Comitati Salva lago e Tutela del Bacino Montano del Tagliamento, denunciano colpo di mano per depauperare ulteriormente le acque montane
Questa mattina nel palazzo della Regione a Udine si è svolta la conferenza stampa del Comitato per la difesa e valorizzazione del Lago dei Tre Comuni e del Comitato Tutela Acque del Bacino Montano del Tagliamento. Al centro dell’iniziativa la necessità di difendere il Lago di Cavazzo (o dei Tre Comuni che dir si voglia) e la sua valle da un’ulteriore servitù – quella della derivazione del Consorzio di Bonifica Friulana – che si vuole imporre, sostengono i comitati, violando la prescrizione del Piano Regionale di Tutela delle Acque. I Comitati sollecitano la Regione a rivedere il progetto. Fin qui la denuncia degli ambientalisti, tutti cittadini dei comuni interessati, che al di fuori da collocazioni politiche, vogliono difendere le acque del bacino montano dicendo no ad ulteriori prelievi diretti delle acque del lago di Cavazzo. Quello che sembra stridere è in particolare il fatto, denunciato nel corso della conferenza stampa, che si è registrato un intervento dell’Anci (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani del Friuli Venezia Giulia) il cui presidente Favot – (candidato alle elezioni regionali nella Lista del Presidente Fedriga ndr) – ha invitato i sindaci una delibera di sostegno dell’opera nonostante atti precedenti, anche di natura tecnica, ne avessero praticamente sconsigliata la realizzazione. Presenti alla conferenza stampa alcuni consiglieri regionali di opposizione che hanno espresso il loro sconcerto. Di questi riportiamo le dichiarazioni in calce. A stretto giro, al termine della conferenza stampa le redazioni giornalistiche hanno ricevuto una nota, in parte “muscolare”, dell’ente consortile (Consorzio di Bonifica Pianura Friulana) riportante quelle che vengono definite “precisazioni”. Si legge testualmente:
“Il Consorzio di Bonifica Pianura Friulana ha sempre cercato con i comitati cosiddetti “salva lago” di Cavazzo un confronto in un clima di leale collaborazione fra enti e istituzioni, nella convinzione che le posizioni non debbano essere obbligatoriamente coincidenti su ogni tema, ma che ogni argomento tecnico – scientifico possa essere affrontato in un clima sereno e distensivo e possa produrre miglioramenti e positive ripercussioni sulle progettualità in corso, e quindi anche sull’ambiente e sul territorio che tutti dicono di voler tutelare”. Dobbiamo dire in via preliminare che è uno strano modo quello di definire l’interlocutore bollandolo con un “cosiddetti” che altro scopo non può avere se non quello di sminuirne la rappresentatività e l’autorevolezza, dimenticando, fra altro, che in quanto Consorzio non si è “padroni del vapore” ma operatori istituzionali per conto dei Comuni, anche di quelli i cui i cittadini dei comitati fanno parte. Aggiungere “per il momento abbiamo avuto un diniego anche alle proposte di incontro ma non ci arrendiamo e restiamo disponibili a confrontarci, nella convinzione che nessuno debba convincere nessuno ma che non si debba precludere il dialogo” è un agitare la carota con in mano un bastone non solo perchè le parole hanno un peso, ma perchè quando si fanno precedere atti l’impressione è che si voglia mettere dinnanzi al fatto compiuto. Ma la nota del Consorzio entra anche nel merito della vicenda e specifica: “Il Piano Regionale di Tutela delle Acque segnala come il progetto di realizzazione di una condotta di collegamento tra il canale SADE (posta a valle del Lago di Cavazzo, che quindi, si ribadisce, non verrebbe interessato) e il sistema derivatorio Ledra Tagliamento consentirebbe di risolvere le difficoltà che annualmente si verificano ad Ospedaletto garantendo da un lato il fabbisogno irriguo del Consorzio e migliorando, dall’altro, gli ecosistemi acquatici del fiume Tagliamento a valle di Ospedaletto. La contestualità con altri progetti che interessano direttamente, a differenza del progetto consortile, il Lago di Cavazzo è di competenza dell’Amministrazione regionale, che sta a questo scopo coordinando il tavolo tecnico denominato Laboratorio Lago dei Tre Comuni istituito già da tempo ai sensi della L.R. 13/2019. La realizzazione dell’opera denominata “Costruzione di una condotta di collegamento tra il Canale SADE e il sistema derivatorio Ledra-Tagliamento per il recupero parziale della portata di scarico della centrale di Somplago”, consentirà, mantenendo inalterato il prelievo massimo concesso dalla Regione, di aumentare i rilasci nel Tagliamento presso la derivazione di Ospedaletto proprio in condizioni di deficit idrico, e questo darà un beneficio diretto alla falda di Molino del Bosso maggiore degli attuali occasionali rilasci dall’Ambiesta. Si intende peraltro ricordare che quest’opera è da decenni attesa dal territorio sia perché è in grado di assicurare l’irrigazione a oltre 20.000 ettari del comprensorio consortile, sia per la per la tutela naturalistica ed ambientale dei corsi d’acqua del medio Friuli. Sotto questo aspetto i comuni del territorio hanno inteso condividere in maniera formale con un loro provvedimento il progetto e l’auspicio che possa trovare rapida realizzazione. Ad oggi nel mese di agosto, e quindi in pieno periodo di ferie estive, circa il 75% delle amministrazioni comunali del comprensorio consortile hanno già approvato il provvedimento e le altre stanno procedendo in questi giorni. Oltre 360 amministratori comunali in rappresentanza di circa 385.000 loro concittadini hanno, quindi, esaminato, valutato e condiviso il progetto e le sue finalità ambientali. Il consorzio, dopo aver già incontrato e illustrato altre istituzioni e portatori di interessi gli obiettivi e gli aspetti tecnici del progetto, resta a disposizione per un confronto che si auspica sereno e nel pieno rispetto delle procedure previste”. Insomma tutto perfetto, tutto in nome del popolo e tutto visto come opera singola avulsa dal resto. In sostanza i Comitati che da anni difendono il lago e le acque di una parte importante della montagna friulana, erano distratti o peggio in malafede.
Le posizioni della politica
Questo quanto dichiarato dai consiglieri regionali e dalle forze politiche chi hanno voluto presenziare all’evento dei Comitati.
Furio Honsell di Open Fvg si dice profondamente costernato nell’aver appreso che il Presidente dell’ANCI ha invitato le Giunte di 84 Comuni della regione ad approvare il progetto di una condotta che attinga le acque dal canale di scarico del Lago di Cavazzo senza fare menzione del canale di by-pass delle acque della centrale idroelettrica di Somplago nell’emissario del Lago. Ormai da dieci anni la Commissione Ambiente del Consiglio Regionale ha espresso il parere che non sia sostenibile dal punto di vista ambientale realizzare solamente la derivazione senza il by-pass. Se questo non viene fatto, continuerà lo snaturamento del Lago dei 3 Comuni che nel giro di qualche decennio sarà riempito di fango e detriti e vedrà la scomparsa di molte forme di vita a causa dell’immissione di acque gelide e fangose dalla centrale. La programmazione di entrambe le opere è ribadita dalla L.R. 13/2019 sulla Tutela dell’ambiente, come prevista nel Piano Regionale di tutela delle acque approvato col DPR 74/2018. Realizzare solamente la condotta di prelievo del canale di scarico del Lago senza una strategia che tenga conto del bilanciamento del sistema idrico di quell’importantissimo snodo idro-geologico può avere conseguenze molto serie. Certamente garantirà al Consorzio di bonifica ulteriore acque senza disturbare la Centrale idroelettrica di Somplago, ma rischia di squilibrare i flussi idrici di un’area molto più vasta e, compromettere anche l’approvvigionamento idrico del CAFC che distribuisce l’acqua potabile in tutto il Friuli centrale. Tale opera inoltre condanna il Lago ad un futuro di mero bacino di raccolta idrica. Il Lago dei 3 Comuni è invece il più grande Lago naturale del Friuli e tale dovrebbe rimanere per le generazioni future. Dopo la conferenza stampa del “Comitato in difesa del Lago di Cavazzo” di questa mattina intendiamo, d’intesa con le opposizioni, portare in discussione in Commissione Ambiente del Consiglio Regionale l’assenza di una strategia del sistema idrico in Regione. Pretendiamo che venga fissata dall’Assessore la data entro la quale la Commissione detta “Laboratorio dei 3 Comuni” varata nel 2019, porterà finalmente le proposte strategiche che la Legge Regionale 13/2019 le ha richiesto. Senza un quadro ambientale e finanziario chiaro non è possibile approvare qualsiasi intervento.
La lettera del Presidente dell’ANCI rischia di creare grave incertezza sul tema della gestione delle acque in Friuli. Questo è un tema che invece richiederebbe molta maggiore attenzione e che diventa sempre più grave a causa dei mutamenti climatici e all’assenza di strategie regionali organiche.”
Nota anche da parte del M5s intervenuto con un proprio rappresentante alla Conferenza stampa:
“La Regione accelera per realizzare una condotta che attinge le acque dal canale di scarico del lago di Cavazzo (cosiddetto Canale Sade) nel comune di Trasaghis per portarle al sistema derivatorio Ledra-Tagliamento. Tutto bene in quanto già previsto dal Piano Regionale Tutela Acque dal 2014, ma la Regione sembra aver dimenticato che il PRTA chiedeva contestualmente di verificare la fattibilità tecnica-economica di un altro canale di by-pass o di qualsiasi altra soluzione che mitighi gli impatti della Centrale di Somplago sul Lago”. “L’accelerazione definitiva a quella che invece di essere una valida soluzione rischia di trasformarsi in un’ulteriore problema per il corpo idrico di Cavazzo è stata l’Anci, Associazione Nazionale dei Comuni Italiani del Friuli Venezia Giulia, che per mano del presidente Favot – candidato alle elezioni regionali nella Lista del Presidente Fedriga – ha invitato i soli sindaci della pianura friulana ad approvare una delibera di sostegno dell’opera da realizzarsi, dimenticandosi però di chiedere alla Regione di predisporre anche l’opera contestuale”. “Rimane da capire perché i documenti di cui l’Anci auspica l’approvazione nel procedimento autorizzatorio unico regionale (PAUR) non siano ancora stati pubblicati sul sito della Regione, sebbene il procedimento abbia già un suo numero (30) e sullo stesso i comuni – come quello di Trasaghis- stiano già esprimendo i loro pareri, prima che la procedura sia stata avviata”.
Anche Serena Pellegrino (AVS) ha emesso una nota sulla vicenda chiedendo che la questione vada subito affrontata in Commissione Ambiente del Consiglio regionale: “ Come vicepresidente della Commissione ambiente e come consigliera di Opposizione, assicuro il mio completo appoggio alla richiesta, da parte del Comitato tutela acque del bacino montano del tagliamento e del Comitato per la tutela e la valorizzazione del lago di Cavazzo, di urgente convocazione della Commissione Ambiente, nella quale il Laboratorio Lago dei Tre Comuni, istituzione tecnica regionale, sia chiamato a presentare il progetto del bypass delle acque di scarico della centrale idroelettrica di Somplago, con l’indicazione delle tempistiche entro cui verrà realizzato. Un progetto esiziale per fronteggiare le sempre più gravi condizioni dell’impoverito e snaturato ambiente lacustre.”
“ Sbalorditiva la notizia fornita oggi da Franceschino Barazzutti (Comitati salvalago) prosegue la consigliera – che giustamente si indigna illustrando la recente lettera con cui ANCI FVG invita i sindaci a per prendere posizione a favore della derivazione irrigua dal Lago dei Tre comuni, un progetto del Consorzio di Bonifica Pianura Friulana e inviando ai sindaci anche uno schema di delibera preconfezionato. Questo di fatto mette in contrapposizione i Comuni della pianura verso i Comuni del Lago e della Montagna, che su questa condotta di collegamento a fini irrigui non hanno avuto modo di esprimere le proprie fondate ragioni di contrarietà. E’ questo il modo – conclude Pellegrino – con cui l’ANCI FVG realizza il suo fine istituzionale di rappresentanza delle Autonomie locali quale controparte delle Istituzioni sui temi di interesse dei Comuni e quindi dei cittadini?”