I Poeti di vent’anni: I finalisti 2022 del Premio Pordenonelegge Poesia
Marilina Ciaco con Ghost track (Zacinto), Giorgiomaria Cornelio con La consegna delle braci (Luca Sossella Editore) e Riccardo Frolloni con Corpo striato (Industria e Letteratura) sono i tre finalisti della quarta edizione de I poeti di vent’anni. Premio Pordenonelegge Poesia. Con questo premio, dedicato ai poeti nati dal primo gennaio 1992 al 31 dicembre 2001, Fondazione Pordenonelegge.it rinnova la forte attenzione per la poesia attraverso azioni che nel tempo hanno saputo sia porre questioni sull’orizzonte di un genere che muta pelle tra le generazioni, sia coinvolgere chi scrive e legge poesia in iniziative di rilievo. I finalisti sono stati scelti dalla giuria, composta da Roberto Cescon, Azzurra D’Agostino, Tommaso Di Dio, Massimo Gezzi e Franca Mancinelli. Il Premio Pordenonelegge Poesia è promosso da Fondazione Pordenonelegge.it in collaborazione con Camera di Commercio di Pordenone-Udine, Crédit Agricole FriulAdria, Teatro Comunale Giuseppe Verdi Pordenone e Best Western Plus Park Hotel Pordenone. Vincitrice della terza edizione del Premio era stata Silvia Righi con Demi-monde (NEM). La cerimonia di proclamazione e premiazione in occasione della 23^ edizione di pordenonelegge – Festa del Libro con gli Autori, in programma dal 14 al 18 settembre. Ghost track di Marilina Ciaco riflette sulle lacune del linguaggio, sui buchi e sui margini inespressi che percorrono i nostri discorsi più quotidiani. Mediante un libro-dispositivo, che alterna quasi-prose a simil-versi (e per di più accoglie anche un vero e proprio Test da svolgere con l’ausilio del timer), Ghost track cerca di portare all’attenzione del lettore tutti gli automatismi, i tic e gli impliciti conversazionali in cui siamo immersi; e lo fa grazie ad una sottile, ma sistematica distorsione dei regimi discorsivi abituali. È il tentativo di entrare nella lingua per smottamenti, portando la poesia dentro l’esistenza e le sue zone meno confortevoli. La consegna delle braci di Giorgiomaria Cornelio appare un nuovo battesimo del mondo celebrato mentre se ne annuncia l’estinzione. La parola è una ferita aperta, che inciampa ad ogni incedere sui resti sospesi tra il nulla e il passo successivo. La partitura dei testi scioglie i versi e li fa diventare ceneri da cui scaturiscono immagini preziose, le quali affondando nel pensiero giudaico-cristiano e in un forte tessuto simbolico. La poesia di Cornelio venera la parola e la “stortura”, sapendola incompiuta, in una dimensione misterica e mistica che fa della pagina un tempio portabile, in cui le trasparenze e le figure che vi si intravedono in ogni punto invocano la vita di un lettore che possa avverarle. Corpo striato di Frolloni allude alla parte del cervello che controlla i movimenti volontari e involontari del nostro corpo. Il libro, composto di trentaquattro componimenti, di un apparato fotografico e di due note finali, è un percorso tra il corpo senza vita del padre e il corpo di Nilla, una donna malata di Parkinson, la quale non riesce più a fermarsi. La memoria personale si sposta nella finzione, alternando “materiali” a “sogni” per circoscrivere la malattia e la morte come due esperienze capaci di privilegiare la parte corporea dell’essere umano e di attivare le funzioni sensoriali in un sistema di percezione poroso e permeabile, raccontato tramite prose e versi che si allungano, ma trattenuti da cesure che, nella sospensione momentanea del ritmo, mimano le sincopi, le fratture dei significati in cui viviamo.
Marilina Ciaco è nata nel 1993 a Potenza. Si è laureata in Italianistica, culture letterarie europee e scienze linguistiche discutendo la tesi Trauma storico e sperimentalismo linguistico in Andrea Zanzotto, con la relazione della prof.ssa Niva Lorenzini e la correlazione del prof. Francesco Carbognin. Scrive poesie sin dalla prima adolescenza e ha partecipato all’edizione 2017 di RicercaBo – Laboratorio di nuove scritture, selezionata fra gli autori emergenti dal comitato formato da Renato Barilli, Niva Lorenzini e Gabriele Pedullà. La sua raccolta inedita Verbosinapsi è stata segnalata al Premio Lorenzo Montano indetto dalla rivista “Anterem” e al concorso relativo al festival letterario Bologna in Lettere. Suoi testi e articoli di critica letteraria sono apparsi su diverse riviste online come “Argo”, “Formavera”, “Critica Impura” e sul sito ufficiale del festival Bologna in Lettere.
Giorgiomaria Cornelio (1997) ha fondato insieme a Lucamatteo Rossi l’atlante Navegasión, inaugurato con il film Ogni roveto un dio che arde durante la 52a edizione della Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro. La loro Trilogia dei viandanti (2016-2020) è stata presentata in festival e spazi espositivi internazionali. Cornelio è redattore di “Nazione Indiana”. Suoi interventi sono apparsi su “Le parole e le cose”, “Doppiozero”, “Il tascabile”, “Antinomie”, “Il manifesto”. Ha vinto il Premio Opera prima con la raccolta La Promessa Focaia (Anterem, 2019). Per Argolibri, ha curato La radice dell’inchiostro – dialoghi sulla poesia. Insieme a Giuditta Chiaraluce ha ideato il progetto Edizioni Volatili. Ha studiato al Trinity College di Dublino.
Riccardo Frolloni. Nato nel 1993 a Macerata, laureato in Italianistica, pubblica la sua prima raccolta di poesie Languide istantanee Polaroid (Affinità Elettive Edizioni, vincitore del Premio “Le Stanze del Tempo” 2014 e finalista al Premio “Elena Violani-Landi” 2015). Ha tradotto l’ultimo libro del canadese Richard Harrison Sul non perdere le ceneri di mio padre (’roundmidnight edizioni 2018); e diversi altri autori come Ron Padgett e Frank O’Hara per alcune riviste. Dal 2018 al 2020 è stato direttore del Centro di poesia contemporanea dell’Università di Bologna. Ha lavorato per la School of Continuing Studies dell’Università di Toronto come lettore e assistente. Insegna italiano e latino al liceo.