I reati scadono come lo yogurt. Tutti prescritti i reati per gli imputati nell’inchiesta su frode e rifiuti nel cantiere autostradale Villesse-Gorizia

Inchiesta su frode e rifiuti sul cantiere Villesse-Gorizia, tutto è andato come doveva e si voleva andasse: prescrizione per vertici Autovie Venete e imprenditori, siamo nella serie la “Legge è uguale per tutti ma per alcuni è più uguale”. L’inchiesta che era stata avviata nel 2012 sul cantiere per la realizzazione del tratto autostradale Villesse-Gorizia e che faceva parte di altri filoni di indagini è finita a tarallucci e vino. La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico del tribunale di Gorizia, Fabrizia De Vincenzi che ovviamente nulla poteva fare di diverso. Era stato lo stesso pm Valentina Bossi, allora  titolare del fascicolo costruito sulla scorta delle indagini condotte dai carabinieri del Noe, a calcolare i termini della prescrizione. La tesi accusatoria, che resta solo come memoria storica, vedeva l’eventualità, ma correlata da puntuali indagini investigative, che l’Associazione temporanea d’impresa (Ati) facente capo al Consorzio Fvg 5, avrebbe «posto in opera i rilevati stradali con materiali del tutto privi di certificazione d’origine e provenienti dagli scavi abusivi rispetto al progetto approvato dal Cipe». Tutto vero? Tutto falso? Non lo sapremo mai con certezza. Bene così! Perchè deve essere chiaro a tutti, cittadini, forze dell’ordine e giornalisti in testa, i manovratori non vanno disturbati. A decidere le sorti del procedimento non è stata la verità ma il calendario. Procedimento che era stato avviato come istruttoria dibattimentale solo nell’aprile del 2021, nei confronti di cinque persone, tra imprenditori e vertici di Autovie Venete finito con la panacea di tutti i mali la prescrizione. Quel velo salvifico che certifica l’impunità, almeno per chi si può permettere le pratiche dilatorie del caso, non è certo così per i ladri di polli. Così allo scadere del tempo massimo concesso all’autorità giudiziaria per chiudere l’inchiesta, spesso per mancanza di personale e minimi mezzi, non si è in grado di arrivare alla fine del percorso determinando la solita sentenza con un «non doversi procedere» non per insussistenza del reato ma per estinzione dello stesso nei confronti degli imputati. Insomma i brutti comportamenti scadono come lo yogurt lasciato troppo tempo in frigo. Così se la frode nell’esecuzione degli obblighi contrattuali dell’appalto e i reati di gestione non autorizzata di rifiuti e di discarica abusiva, ipotizzati dalla Procura di Gorizia, nell’ambito dell’inchiesta avviata nel 2012 sul cantiere per la realizzazione del tratto autostradale Villesse-Gorizia, fossero sussistenti o meno, a questo punto, non lo si saprà mai, con buona pace di chi su questo aveva indagato e magari scritto. Non ci rimane che ricordare come il dubbio sul comportamento degli imputati rimarrà e che questo non è bello neppure per loro. Certo meglio la prescrizione che una condanna, ma una assoluzione piena sarebbe certamente meglio di tutto. perchè è chiaro che la prescrizione del reato non c’entra nulla  con l’assoluzione. Essere prosciolti per intervenuta prescrizione vuol dire semplicemente che lo Stato non ha fatto in tempo a chiudere il processo. Dunque, il giudice non ha accertato l’innocenza dell’imputato (come nell’assoluzione) ma semplicemente prende atto che l’imputato, seppure forse colpevole, non può essere punito perché è passato troppo tempo dalla commissione del fatto. Non a caso, è possibile rinunciare alla prescrizione e cercare di essere giudicati nel merito e magari assolti.  Come è noto nella vicenda erano stati coinvolti Eddi Tomat, 68 anni, legale rappresentante della “Impresa Tomat spa”, difeso dall’avvocato Nicola Caruso, Michele Zodio, 50 anni, legale rappresentante della “Friulana Bitumi srl” (nel frattempo chiusa per fallimento) avvocato Cesare Tapparo, Renzo Pavan, 69 anni, in qualità di direttore Area realizzazione Autovie Venete, Enrico Razzini, prematuramente scomparso nell’agosto del 2021, all’età di 66 anni, e allora responsabile unico del procedimento all’interno della struttura commissariale dell’asse autostradale Villesse-Gorizia, e Piero Petrucco, 59 anni, legale rappresentante della Icop, tutti assistiti dall’avvocato Luca Ponti, una vera garanzia.