Il buco di bilancio in sanità Friuli sarebbe drammatica realtà. Oltre 90 milioni. Queste le nuove notizie da “radio camice” che fino a oggi è stata fonte affidabile
Nelle trincee della prima guerra mondiale esisteva “radio scarpa” oggi, nell’era della post pandemia, le nuove trincee sono state ospedali e in generale strutture sanitarie e di assistenza ed era ovvio che anche da quel mondo scaturisse una radio scarpa, o se preferite “radio camice”, ovvero quell’insieme di informazioni non ufficiali, non codificate né scritte, che però si propagano in modo informale lungo i corridoi, con il passaparola, o magari attraverso qualche chat o mail o ancora tra i minuti di qualche pausa caffè. Certo fonti non ufficiali ma non per questo non veritiere ma che ovviamente vanno prese con la dovuta cautela cercando quando possibile conferme alle voci e indiscrezioni. Così è stato recentemente per il caso De Monte e così è probabilmente per una vicnda di altrettanta gravità. Il 13 maggio scorso scrivevamo: “A proposito di irregolarità o presunte tali, sono in molti negli ambienti ospedalieri friulani che spiegano la prematura partenza del Direttore generale dell’AsuFc Braganti con un assai probabile buco di bilancio dell’azienda. Intendiamoci non si tratta di ammanchi e ruberie, ma al massimo di debiti provocati da una gestione inefficiente, alla quale si starebbe cercando di mettendo disinvolte pezze anche utilizzando partite di bilancio diverse, come quelle straordinarie per il covid…. c’è anche il fatto che tutte le opposizioni in Consiglio Regionale hanno chiesto la convocazione urgente in commissione degli assessori alla sanità Riccardi e al Bilancio Zilli per discutere dell’andamento economico delle tre aziende sanitarie regionali”. Normale attività di controllo o anche in Consiglio regionale certe voci sono arrivate, ci chiedevamo in maniera retorica. Concludevamo la nostra riflessione con la constatazione che avremo dovuto attendere per sapere perchè “è sempre più difficile rompere quella cupola di omertà che spesso accompagna la gestione della sanità made Fvg, vuoi sui dati covid e terapie intensive, vuoi su ogni altra questione”. Ebbene le voci si stanno rafforzando amplificate anche dalla disastrosa gestione della vicenda Sores e altre indiscrezioni ci sono arrivate che confermerebbero l’esistenza del “buco” che sarebbe addirittura di oltre 90 milioni. Una somma gigantesca in rosso che sarebbe stato approvato come preventivo di spesa poco meno di un mese prima che come FriuliSera raccogliessimo l’allarme giunto dall’interno dell’azienda ospedaliera. Questo conto riportebbe come proiezione il risultato negativo di gestione calcolato al 31 dicembre 2021. Sarebbe di 90.745.755 di euro che sarebbero giustificati nella relazione di accompagnamento come derivati dalla gravità della situazione pandemica e dall’avvio della campagna vaccinale. Un dato questo che probabilmente è la enorme foglia di fico che nasconde la vergogna di una gestione fallimentare, in attesa che mamma regione e papà Riccardi ci mettano una pezza. Sarà così? Lo si capirà presto, perchè se i soldatini aziendali possono trovare comodo coprire con il silenzio la situazione magari, visto l clima, per paura di ritorsioni non così dovrebbe essere per altre realtà della Regione, pensiamo all’assessore Zilli che dovrebbe apporre il sigillo diventando complice della situazione. Vedremo come andrà e se radi scarpa, pardon “camice” avrà ancora una volta ragione. Del resto non ci risulta sia stata data risposta alla richiesta di audizione congiunta in III commissione sulle questioni di bilancio in sanità presentata a metà dicembre dalle opposizioni. Noi aspettiamo fiduciosi sperando che non dbbano essere i cittadini del Friuli a riempire il “buco” con i propri denari.