Il Premio “Udine Città della Pace” 2021 del Club per l’UNESCO all’ingegnere Paolo Petrucco
Il premio “Udine Città della Pace 2021” è stato assegnato all’ingegnere Paolo Petrucco. Il riconoscimento – promosso dal Club per l’Unesco di Udine e dedicato alla memoria di Marialuisa Stringa allo scopo di evidenziare l’operato di personalità che si sono prodigate per il bene della comunità nazionale ed internazionale – è stato conferito ieri sera (16 dicembre) nella sala Ajace di Palazzo D’Aronco, a Udine. A presiedere la cerimonia la presidente della sezione udinese del Club, la professoressa Renata Capria D’Aronco, alla presenza di diversi rappresentanti delle Istituzioni. Il Club, impegnato a costruire “ponti” con gli attori della società civile, ha indetto il premio per porgere, negli anni, un riconoscimento a persone, Associazioni, Istituzioni o Enti che si siano distinti in attività di testimonianza e di promozione di valori relativi alla Pace, attraverso la cooperazione intellettuale e lavorativa, in ambiti quali Educazione, Scienza, Cultura, Comunicazione. Nella giuria di designazione, la presidente del Club UNESCO, il magnifico rettore dell’Università di Udine Roberto Pinton, il presidente Anci FVG Dorino Favot, il sindaco di alcuni cittadini (come lui ama definirsi) del Comune di Udine Pietro Fontanini e il presidente della Fondazione Friuli, Giuseppe Morandini. Tra i vincitori nelle precedenti edizioni anche l’Associazione Ucraina, Mauro Ferrari, Gianfranco d’Aronco, Suor Amelia Cimolino, Giuseppe Losasso. Su segnalazione del vicepresidente del Club, Maurizio Calderari, il premio di quest’anno è stato conferito a un costruttore di ponti, in molti sensi. Nato a Cividale del Friuli nel 1930, Petrucco si è laureato in ingegneria meccanica all’Università degli Studi di Trieste. Dopo la laurea è entrato nell’impresa di costruzioni fondata nel 1920 dal padre Alvise, oggi I.CO.P. S.p.A. Società Benefit, azienda che con più di 350 dipendenti è uno dei principali operatori europei nel campo del microtunnel e delle opere speciali di fondazione, presente in anche in diversi paesi extraeuropei. Nel 1957 ha seguito come capo cantiere la realizzazione della Strada della Val Cellina, nel 1958 ha lavorato nel consolidamento degli argini del Po in Polesine, nel 1959-60 ha realizzato più di venti ponti sull’adduttore Mavano al Trasimeno. Negli anni ’60 ha realizzato diverse strutture con tecniche innovative: tra queste particolarmente significativi sono i ponti autostradali sul Tagliamento e sul Meduna (primo grande ponte italiano a piastra continua). Negli anni ’80 viene affiancato dai figli Vittorio e Piero nella ICOP di cui rimane presidente fino al 1993 e di cui oggi è presidente onorario. L’ingegner Petrucco ha impresso la sua visione alla società. L’impresa ha sempre investito molte energie e risorse finanziarie nell’ambito dello sviluppo sostenibile, e l’attenzione al rispetto delle regole etiche e di responsabilità sociale nello svolgimento dell’attività è un impegno costante. Molte sono le iniziative di volontariato intraprese con laboriosità, integrità, ingegno e passione al servizio della comunità, di cui sono state ricordate le tappe più significative nel corso della cerimonia. Petrucco, è stato detto, ha sostenuto con assoluta discrezione e progettato attivamente con grande generosità moltissime iniziative benefiche. Oggi si dedica prevalentemente all’azienda agricola vitivinicola da lui fondata nel 1975 e segue ancora le attività dell’impresa, che ha sempre considerato la sua famiglia allargata. Come scrive il Direttivo del Club per l’Unesco di Udine (composto da Renata Capria D’ Aronco, Maurizio Calderari, Francesca Rossi, Daniele Damele, Giovanni Papinutti, Andrea Fasolo e Renza Franz), “il premiato di quest’anno è un Friulano che nella sua lunga carriera ha portato per molti anni in alto il nome del Friuli. Questa targa esprime ammirazione per chi ha realizzato con dedizione assoluta, capacità e onestà opere di grande utilità pubblica in Italia e nel mondo….”.