Il sindacato Usb dice no alla “dottrina Lodi” e alla politica “sociale” del comune di Monfalcone

L’Unione Sindacale di Base, esprime netta contrarietà e sconcerto riguardo il tentativo dell’Amministrazione comunale di Monfalcone, di escludere i cittadini stranieri extracomunitari che hanno fatto regolare domanda di contributi per l’abbattimento dei canoni di locazione, meglio conosciuti come “bando affitti”, attraverso l’imposizione di un provvedimento discriminatorio che mira a limitare l’accesso a tale prestazione sociale agevolata solo ai cittadini in grado di certificare gli eventuali immobili posseduti o la loro assenza all’estero e non dichiarati in Italia. La dichiarazione deve essere rilasciata dalle competenti autorità dello Stato estero di provenienza, corredata di traduzione in italiano legalizzata dall’autorità consolare italiana che ne attesti la conformità.

L’applicazione di questo provvedimento che ricalca quanto fatto dall’Amministrazione comunale di Lodi con il tristemente noto tentativo di escludere i bambini stranieri dal servizio mensa scolastico dalla città lombarda, avviene dopo quasi tre mesi dalla chiusura del bando, dando solo 30 giorni per regolarizzarsi, in agosto, sapendo perfettamente che nei Paesi extraeuropei del cosiddetto Terzo Mondo tali dichiarazioni sono impossibili da certificare e in ogni caso anche nelle migliori condizioni, non possono essere rilasciate prima di 6 mesi.

L’introduzione dell’ennesima lacerazione nel tessuto sociale della nostra comunità Monfalconese va respinta anche sotto il profilo della legittimità in quanto produce una discriminazione offensiva rispetto ai cittadini stranieri che contribuiscono al benessere generale e hanno titolo di chiedere quanto spetta a qualsiasi cittadino che rientra nelle norme regionali riguardanti il sostegno alle locazioni.

È compito di una Amministrazione rimuovere gli ostacoli di ogni ordine e grado che, limitando di fatto l’eguaglianza dei cittadini, impedisca il pieno sviluppo e bisogni delle persone umane, promuovendo le condizioni che rendano effettivo questo diritto e il godimento nonché la partecipazione di tutti i cittadini alla vita sociale del Paese.

L’USB, quindi, chiede l’immediato ritiro del provvedimento comunale e respinge la assunzione della “dottrina Lodi” in quanto lesiva dei diritti universali sanciti dalle norme nazionali e comunitarie.