Il sogno di una cosa di Pasolini diventa opera a fumetti e mostra

“Non possiamo che andare avanti ” di Silvia Rocchi è la mostra che il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa, in collaborazione con il Palazzo del Fumetto di Pordenone, inaugura sabato 9 novembre alle 15 nella sede del Centro Studi Pasolini di Casarsa, una nuova esplorazione a fumetti del romanzo Il sogno di una cosa di Pier Paolo Pasolini . L’evento si terrà a chiusura del convegno dedicato a Nico Naldini e al suo rapporto con Pasolini, che prende il via venerdì 9 novembre alle 15, a palazzo Burovich, sede municipale, e che per due giorni vedrà studiosi e intellettuali indagare la figura di Naldini, poeta e scrittore, non “solo” cugino di Pasolini

L’esposizione presenta le 21 tavole a colori che compongono il racconto a fumetti di Silvia Rocchi, realizzate con la sua inconfondibile tecnica pittorica che mescola colori vibranti e segni di grafite per un’esperienza visiva intensa. Accanto alle tavole, il pubblico potrà ammirare alcuni studi preparatori che offrono uno sguardo dietro le quinte del processo creativo dell’artista. Sarà disponibile in mostra, inoltre, un catalogo d’arte in edizione limitata di 100 copie numerate e autografate dall’autrice.

“Non possiamo che andare avanti” è un’opera a fumetti che si ispira a “ Il sogno di una cosa” , il primo romanzo di Pasolini, scritto tra il 1949 e il 1950 e pubblicato nel 1962 . La storia, ambientata nel Friuli rurale del dopoguerra, esplora i temi della lotta sociale, dell’amicizia e dell’amore, affrontati con la delicatezza lirica che contraddistingue l’autore. In questa trasposizione fumettistica, Rocchi restituisce la profondità e l’atmosfera nostalgica del romanzo, arricchendola di un’estetica visiva unica e personale.

Questa esposizione apre a una possibile e quanto mai auspicata programmazione che vedrà il Centro Studi Pier Paolo Pasolini fianco a fianco al Palazzo del Fumetto. Il Centro già in passato aveva colto il potenziale del linguaggio del fumetto tanto da esporre sulle facciate della propria sede le vetrofanie con le vignette tratte da Pasolini di Davide Toffolo. La nuova collaborazione nasce dalla volontà di trasporre a fumetti un’opera di Pasolini che non manca mai nelle liste di letture consigliate per le scuole superiori nel tentativo di avvicinare le nuove generazioni all’opera del maestro attraverso un linguaggio a loro più familiare . Il fumetto, mai come oggi, è il passepartout, trasversale tra le varie generazioni, per le arti e la cultura in generale.

Note biografiche sull’autrice

Silvia Rocchi , pisana di nascita, vive e lavora a Bologna. È una delle autrici più prolifiche del fumetto italiano. La sua vasta produzione, dall’autoproduzione ai libri editi con le maggiori case editrici, è frutto di un percorso artistico mai banale, caratterizzato da un lato da espressioniste e parimenti rigorose per il taglio compositivo cinematografico, dall’altro da una grande padronanza della narrazione attraverso il linguaggio del fumetto. Nel 2015 ha vinto il Premio “Nuove Strade” al Comicon di Napoli e nel 2018 il Premio Boscarato del Treviso Comic Book Festival come miglior autrice unica con il fumetto Brucia edito da Rizzoli Lizard (2017). Ha collaborato con Linus, Il Corriere della Sera, La Stampa, Vice, Goethe Institut, Piemme, Touring Club e molti altri. Il suo ultimo romanzo a fumetti è Vuoto a rendere edito da Il Sole 24 Ore Comics (2023).