Molti giovani coinvolti e qualità dei dibattiti. Incontri organizzati a Venzone da Patto per l’Autonomia ed EFA – European Free Alliance, un successo.

Dasx Basso Laterza Trevisan Gridel Baissero DeBiasio Marchiol

Sono stati oltre una trentina i giovani di ambo i sessi  provenienti da tutta la regione che hanno discusso a Venzone di autogoverno, Europa, valorizzazione delle diversità, difesa dell’ambiente e dei beni comuni, di solidarietà tra i territori e di un’economia giusta e sostenibile. Sono stati loro i protagonisti di “Giovani, Europa, Autonomie”, la tre giorni di incontri promossi da EFA – European Free Alliance e Patto per l’Autonomia, con il sostegno del Parlamento Europeo, che si è svolta dal 27 al 29 agosto e che si è articolata in una Summer School con momenti laboratoriali rivolti a giovani e appuntamenti aperti al pubblico con nomi di spicco della giurisprudenza, dell’economia e del governo del territorio provenienti da tutta Europa.

«Abbiamo voluto dare spazio ai giovani. Con molti di loro – impegnati in movimenti civici locali e nell’apertura di spazi politici sul territorio – stiamo collaborando in modo stretto in tanti luoghi della regione, anche in vista delle prossime elezioni amministrative», ha spiegato il segretario del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo, molto soddisfatto dell’esito dell’iniziativa venzonese: «Sono stati tre giorni entusiasmanti di studio, analisi e proposte scanditi da momenti laboratoriali di confronto e di formazione per gli iscritti alla scuola estiva e di appuntamenti pubblici molto partecipati». Oltre un centinaio le persone presenti agli incontri di sabato pomeriggio, quando si è discusso di visioni e sfide per il futuro dei territori regionali e di rinnovamento dell’autonomismo in una prospettiva europea con Heather Anderson, già eurodeputata di SNP – Scottish National Party, Lorena López de Lacalle, presidente di EFA – European Free Alliance, e Marta Rosique, deputata di ERC – Esquierra Republicana de Catalunya, che hanno fatto il punto della situazione sulle loro rispettive realtà sulla strada dell’indipendenza. In particolare, Anderson si è soffermata sull’ingresso dei Verdi nel governo scozzese a guida SNP; il recente accordo – ha spiegato – include l’impegno comune a cercare di ottenere un referendum bis post Brexit sulla secessione dal resto del Regno entro la metà della legislatura regionale attuale, cioè nel 2024.

A Venzone si è rafforzata la collaborazione con EFA, il raggruppamento di movimenti autonomisti di cui il Patto per l’Autonomia fa parte e che ha rappresentanza nel Parlamento Europeo insieme ai Verdi. «Vogliamo una società che sa ascoltare i cittadini e portare avanti una politica di prossimità per il benessere di tutti con uno spirito di apertura e inclusività, uno spirito cooperativo che favorisca la partecipazione», ha detto la presidente di EFA Lorena López de Lacalle nel borgo friulano, che per la sua storia è un esempio di «resilienza», come «resilienti siamo noi autonomisti, indipendentisti dell’Alleanza Libera Europea». «La nostra azione politica è animata da una prospettiva fortemente europeista – ha aggiunto Moretuzzo –. Con EFA lavoriamo per una vera Repubblica europea, in cui trovino rappresentanza piena le istanze dei popoli e dei territori che la compongono. Le sfide che ci attendono sono epocali, possiamo vincerle se traiamo forza dalla storia delle nostre terre e facendo leva sull’entusiasmo delle nuove generazioni».

«Durante questa tre giorni abbiamo lavorato molto anche sulle aree interne e marginali – ha concluso Giampaolo Bidoli, che ha moderato l’incontro con le rappresentanti dell’EFA –, siamo convinti che l’idea di un’Europa più coesa e più orientata a processi di vero cambiamento nella direzione della transizione ecologica, della giustizia sociale e della difesa dei diritti delle minoranze possa trovare nuova energia proprio dai territori che hanno subito in maniera più pesante i confini del Novecento. È proprio dalle aree interne come Venzone che crediamo si possano sperimentare dei processi sociali ed economici capaci di costruire paradigmi diversi, più inclusivi e sostenibili».