Interrogazione parlamentare di Sinistra Italiana sulle esercitazioni militari in aree protette
Sinistra Italiana ha depositato un’interrogazione parlamentare a prima firma On. Nicola Fratoianni sulle esercitazioni militari avvenute in Friuli nei pressi del Monte Bivera nell’ambito dell’operazione Frozen Arrow 2021. Comunità locali e sindaci sono insorti contro un’esercitazione che per sette giorni quasi consecutivi, dalle 8 alle 23, senza interruzioni, ha causato rombi assordanti con tremori continui delle strutture abitative. Fatto ancora più grave è che le esercitazioni si siano svolte sul poligono «volante» del monte Bivera, in Friuli, in piena Zona speciale di conservazione per la protezione di habitat e specie animali e vegetali significative a livello europeo. Nell’interrogazione del segretario di Sinistra Italiana si sottolinea come lo scorso dicembre l’istanza rivolta al Ministero della difesa che chiedeva la fine o comunque lo spostamento dell’area delle manovre militari firmata dai sindaci di Sauris, Forni di Sotto, Prato Carnico, Socchieve e Ampezzo non ha avuto alcun seguito né risposta. Ai ministeri della Difesa, dell’Ambiente e della tutela del territorio e del Turismo si chiede pertanto “quali iniziative, ciascuno per la propria competenza, intendano assumere i Ministri in indirizzo affinché, in una interlocuzione con i sindaci, le popolazioni direttamente coinvolte dalle esercitazioni sopra richiamate e lo Stato Maggiore dell’esercito si possa valutare la cessazione o quantomeno una significativa riduzione delle esercitazioni militari nella zona del monte Bivera, sulle Alpi Carniche, in piena Zona speciale di conservazione per la protezione di habitat e specie animali e vegetali significative a livello europeo.” Secondo Sinistra Italiana Friuli Venezia Giulia “continuare con queste simulazioni di guerra significa condannare quel territorio a ingenti danni ambientali contro una natura altrimenti incontaminata, alla fauna e al comparto economico-turistico e rappresentano un elemento di destabilizzazione per le popolazioni locali e i turisti costretti a subire il rimbombo ininterrotto di esplosioni che raggiungono le abitazioni e le strutture ricettive turistiche, che, unitamente agli spostati d’aria, generano un forte disagio e una sensazione di inquietudine”