La Colombia svolta a sinistra ha scelto Gustavo Petro e Francia Márquez
Gustavo Petro e Francia Márquez il candidato della sinistra ha vinto le elezioni in Colombia ha infatti ottenuto il 50,51% dei voti, diventando così il presidentefino al 2026. Dei 22 milioni di persone che si sono recate alle urne questa domenica, più di 11 milioni hanno quindi sostenuto Petro e circa 10,5 milioni hanno votato per Rodolfo Hernández, mentre più di 2 milioni di cittadini hanno optato per la scheda bianca. Questo dimostra che, nonostante il piccolo margine di voti tra i due candidati, Petro è riuscito ad alzare la soglia di oltre 8,5 milioni, con il sostegno di giovani, donne e comunità indigene, afro e contadine che hanno viaggiato ore o giorni per esercitare il loro diritto di voto. È la prima volta nei 212 anni di indipendenza della Colombia che il Paese ha un presidente di sinistra che, durante il suo discorso, ha chiesto la fine dell’odio e ha indicato che il suo governo si impegnerà per la pace, per la giustizia sociale ed economica. Ha inoltre dichiarato che farà un governo inclusivo per tutti i colombiani, lotterà contro il cambiamento climatico, attuerà un capitalismo responsabile, la transizione energetica, la decarbonizzazione e la depetrolizzazione dell’economia. Basterà ad evitare sorprese e ingerenze straniere? Vedremo. Fra i punti che hanno attirato l’attenzione durante il discorso di Gustavo Petro sono stati la richiesta a Margarita Cabello, Procuratore Generale della Nazione, di reintegrare i sindaci rimossi dalla carica per presunta partecipazione politica e la richiesta a Francisco Barbosa, Procuratore Generale della Nazione, di rilasciare i giovani che hanno partecipato allo sciopero del 2020 e 2021 e che sono ancora detenuti. Il nuovo o governo, entrerà in carica il 7 agosto, dovrà lottare contro l’inflazione, che ha chiuso al 9.07% a maggio, secondo il Dipartimento Nazionale Amministrativo di Statistica (DANE); la piena attuazione dell’Accordo di Pace firmato all’Avana; la riattivazione delle campagne, del turismo e dell’industria tessile; l’istruzione di base e universitaria per tutti i colombiani; il tasso di povertà di circa il 39% registrato dal DANE alla fine del 2021; la protezione dell’ambiente; la difesa dei diritti umani; il ristabilimento delle relazioni diplomatiche ed economiche con il Venezuela.