La prevenzione dei tumori entra negli istituti superiori di Udine con il Progetto Martina. 300 gli studenti coinvolti
Morendo di tumore al seno, giovanissima, Martina aveva espresso un desiderio: che i ragazzi e le ragazze delle scuole superiori fossero informati ed educati ad avere maggior cura della propria salute e attenzione al proprio corpo. Da oltre vent’anni il Progetto Martina fa proprio questo; entra, attraverso gli eventi organizzati dai Lions Club, negli istituti superiori di tutta Italia. Lo ha fatto anche quest’anno a Udine dove ha raggiunto circa 300 studenti di quattro scuole superiori: il Liceo classico J. Stellini, l’Isis C. Deganutti, l’Educandato statale Uccellis e il Liceo scientifico N. Copernico, che ha chiuso nei giorni scorsi il progetto. “Dopo tanto tempo – ha detto la referente del progetto per la seconda circoscrizione dei Lions Club Marinella Michieli – siamo finalmente riusciti, almeno per quanto concerne gli ultimi appuntamenti, a incontrare gli studenti di persona, nelle loro scuole, e non davanti a un monitor. Questo ci ha consentito di interagire e di condividere appieno informazioni ed emozioni. Si tratta di ragazze e ragazzi che si sono dimostrati molto sensibili ai temi trattati vale a dire le conoscenze necessarie per evitare l’insorgere di alcuni tumori o diagnosticare precocemente la loro presenza, come nel caso del cancro al seno. I giovani devono sapere che ci si può difendere e si può vincere”.
Ad aprire la giornata conclusiva del progetto, nell’Istituto Copernico, è stato il dottor Stefano Camurri, presidente del Comitato scientifico del Progetto Martina che, rivolto alle classi quarte, ha sottolineato come anche nei tumori giovanili è necessaria una diagnosi tempestiva che permetta cure meno invasive e aumenti la possibilità di guarigione. Ha anche ribadito che per i giovani alimentazione scorretta, alcool in dosi non limitate e soprattutto il fumo sono cause dell’insorgenza di un tumore che può restare silente per anni e, poi, manifestarsi. L’incontro si è concluso con la compilazione di un questionario.
Nel pomeriggio è intervenuto Cosimo Di Maggio, professore di Radiologia all’Università di Padova, esperto in senologia e coordinatore del Progetto Martina che ha dialogato con il gruppo di studenti impegnati nel progetto di Scienze Applicate su temi medici, in particolare legati al cancro al seno ma, anche, riferiti alle metodologie di comunicazione medico-paziente.
“Il tumore – ha detto – non si vince proibendo o terrorizzando o peggio ancora a suon di slogan. E’ necessario partire da un’educazione alla salute, dalla trasmissione di un’importante consapevolezza, quella che ognuno di noi è arbitro del proprio destino e che il tumore è una malattia evitabile e curabile. Il cancro non è un evento che capita: il 70% dei casi deriva da fattori ambientali e stili di vita sbagliati, che spesso possono essere modificati. La lotta ai tumori richiede conoscenza, impegno personale e cultura. Per questo è importante anche il tempo che ciascun medico dedica all’informazione e alla comunicazione con il proprio paziente”.