La provenienza del pesce puzzava: la Guardia Costiera di Porto Nogaro e Marano Lagunare sequestra 90 chili di prodotti ittici ed eleva sanzioni per 7 mila euro
La Guardia Costiera di Porto Nogaro e di Marano Lagunare hanno intensificato i loro sforzi per garantire la sostenibilità dello sfruttamento delle risorse ittiche nella regione. Lo si legge in una nota stampa diffusa oggi. Attraverso una serie di operazioni di controllo, la Guardia Costiera conferma il suo impegno per tutelare gli ecosistemi marini e promuovere una pesca responsabile al fine di garantire la conservazione delle risorse ittiche per le generazioni future. Nel corso di recenti ispezioni, la Guardia Costiera ha applicato sanzioni amministrative per un totale di 7 mila euro nei confronti di soggetti che non rispettavano le normative di settore. Oltre alle sanzioni pecuniarie, sono stati sequestrati 90 chili di prodotti ittici. Una delle violazioni più frequenti riscontrate durante le ispezioni riguarda la tracciabilità dei prodotti ittici. La mancanza di documentazione adeguata e la trasparenza nella filiera commerciale, oltre ad essere sanzionate dalla normativa di settore, sono uno dei segnali che indicano che dietro quel prodotto si possa celare un’irregolare attività pesca. Pertanto, la Guardia Costiera sta rafforzando i suoi controlli per garantire che i prodotti ittici siano correttamente tracciati lungo l’intera catena di approvvigionamento, dal momento della pesca alla distribuzione sul mercato. La tracciabilità consente di identificare l’origine specifica di un determinato prodotto ittico, inclusi dettagli come il luogo e la data della cattura, il metodo di pesca utilizzato, il nome del peschereccio o dell’impianto di acquacoltura, nonché eventuali trattamenti subiti durante il processo di lavorazione e conservazione. In sintesi, la tracciabilità dei prodotti ittici è uno strumento determinante per garantire la legalità e la sostenibilità dello sfruttamento delle risorse comuni, contribuendo così alla protezione degli ecosistemi marini.