L’appello della madre di un giovane con morbo di Crohn: vaccinate per tempo mio figlio
Vaccinare con la “booster” 433 mila persone in Fvg e prioritariamente i soggetti fragili – questo l’obiettivo a dicembre dichiarato dall’Assessore alla salute. Ma solo un paio di giorni prima una signora – C.C. le iniziali – scriveva sui social: “Mio figlio, che ha 26 anni, fa parte della categoria fragili. Ha il Morbo di Crohn e fa infusione biologica ogni 6 settimane. L’infusione abbassa le difese immunitarie. Il vaccino deve essere fatto a distanza di almeno 15 gg dall’ infusione, ho chiamato il call center per fissare la 3° dose ma non hanno posti liberi per poterlo fare prima o dopo il 21.12. Devo richiamare questa settimana per sapere se potrà farlo a inizio gennaio, se avranno aperto le prenotazioni. E a gennaio saranno passati 7 mesi dalla seconda dose. Poi si raccomandano di vaccinare i fragili con priorità.” L’appello di questa madre sembra disvelare concrete carenze “organizzative”, visto che sarebbe bastato assicurare delle finestre dedicate ai quei soggetti fragili con tempi obbligati per la vaccinazione, una soluzione che non sembrerebbe presentare particolare difficoltà. E’ pur vero che nell’ambito di una strategica vaccinale si dovrebbe prevedere piuttosto un’azione proattiva delle strutture che hanno in carico i soggetti fragili, coordinate tra loro e con il Dipartimento di prevenzione. Ma forse è chiedere troppo. Per questo motivo, scrive il Consigliere Regionale FVG Gruppo Misto Walter Zalukar ho interrogato la Giunta regionale per sapere se non ritiene doveroso che ASUGI adotti senza ulteriore ritardo assetti organizzativi idonei a garantire a tutti i soggetti fragili prestazioni vaccinali certe e puntuali. Resta comunque intollerabile che una madre sia indotta a cercare aiuto sui social per poter far vaccinare il figlio malato di Crohn; evidentemente non è data neppure la possibilità di interloquire efficacemente con le strutture dell’Azienda sanitaria.