Lavoro: impegno Regione per sostegno siti produttivi e occupazione
L’Amministrazione regionale segue con la massima attenzione e con atteggiamento proattivo tutte le crisi occupazionali del territorio, mettendo in campo azioni, strumenti e progetti per sostenere le imprese, tutelare i livelli occupazionali e creare le condizioni per stringere un patto di responsabilità sociale tra tutti i soggetti del mondo del lavoro e della formazione. La Giunta, inoltre, opera quotidianamente in termini di disciplina legislativa con interventi volti a scongiurare quelle derive legate alla delocalizzazione, spettro che incombe sul territorio regionale e oggetto di scelte speculative da parte di alcuni imprenditori che hanno ricevuto contributi pubblici e che, in alcune fasi, hanno poi dimostrato una certa disinvoltura nel sacrificare i lavoratori.
Questo il concetto espresso dall’assessore regionale al Lavoro del Friuli Venezia Giulia, che ha anche rimarcato come siano state modificate le linee delle politiche attive per il lavoro cercando di dare una risposta all’esigenza di aiutare le persone del territorio che hanno pagato sulla propria pelle gli effetti della crisi. In questo contesto ci sono misure ad hoc per tutelare anche altre fasce esposte, tra cui le mamme con bambini piccoli, categoria spesso colpita duramente da questa fase congiunturale.
Inoltre l’Amministrazione sta lavorando per avvicinare domanda e offerta del mercato del lavoro, rafforzando i legami tra l’istruzione – in modo particolare gli Istituti tecnici superiori – la formazione e le imprese. Nell’ottica di un sostegno alle politiche occupazionali, si collocano poi gli investimenti per erogare un servizio progressivamente migliore, anche tramite i Centri per l’impiego e le agenzie per il lavoro private, con cui l’Amministrazione ha sottoscritto un protocollo di collaborazione e avviato misure concrete.
Infine la Regione, ribadendo come il quadro generale imponga il massimo impegno, ha manifestato le proprie perplessità a fronte di qualche dichiarazione limitata al semplice elenco delle crisi industriali, quando invece da parte della stessa Amministrazione c’è la disponibilità a prendere in considerazione delle proposte valide e concrete, soprattutto se fatte da chi ha ricoperto ruoli istituzionali.