Lavoro. Tavola rotonda sui dati presentati da RilanciaFriuli. Moretuzzo: «Serve una vera politica industriale»
Se l’occupazione italiana vola, quella del Friuli-Venezia Giulia segna un record negativo. Lo ha evidenziato, numeri alla mano, l’economista Fulvio Mattioni, ieri (25 marzo, ndr) nel corso della tavola rotonda “FVG: SOS Lavoro, occupazione & precariato: come andare oltre?”, organizzata dai Gruppi Consiliari di Patto per l’Autonomia-Civica FVG e Pd, con la collaborazione di RilanciaFriuli, per riflettere sui problemi che riguardano il lavoro sul nostro territorio e, a partire dai dati più aggiornati, identificare le criticità e individuare le azioni più urgenti alle quali saranno chiamate la politica e le parti sociali.
«I dati ci parlano di una realtà in cui le persone giovani scappano all’estero, di contratti solidi in diminuzione (13 mila 646 tempi indeterminati in meno dal 2022 al 2023), di un Friuli sempre più in difficoltà e meno attrattivo per nuova forza lavoro, anche per le persone migranti – commenta il capogruppo del Patto per l’Autonomia-Civica FVG Massimo Moretuzzo –. Di fronte a questa situazione, vanno utilizzate in maniera più efficiente ed efficace le risorse pubbliche, mai così tante come negli ultimi anni. È necessario investire in una manifattura di qualità nella prospettiva della transizione ecologica ed energetica. Invece la Giunta Fedriga preferisce stanziare 80 milioni per impianti di sci a bassa quota e 170 milioni per il trasferimento degli uffici regionali negli ex magazzini portuali di Trieste, operazioni prive di senso. Eppure abbiamo a disposizione uno strumento straordinario come la specialità regionale, che, se usata bene, comporterebbe una gestione più snella e vicina al sistema delle imprese. Invece spesso la Regione arriva tardi, come è successo nel caso della norma di attuazione sui contratti pubblici, e deve utilizzare le norme statali, a differenza di quanto fanno le Province di Trento e Bolzano. Ci auguriamo che non venga fatto lo stesso errore con il recepimento della Direttiva europea sull’efficientamento energetico degli edifici, indirizzo che potrebbe dare una spinta formidabile alle filiere dell’edilizia del nostro territorio e su cui la specialità regionale può aiutarci a fare prima e meglio dello Stato quello che serve».
«I numeri illustrati non possono più essere ignorati e si impongono al dibattito politico, economico e sociale in regione. E fotografano una situazione diversa da quella fornita dall’informazione di fonte regionale – sottolinea Moretuzzo –. Va predisposto un piano di rilancio della regione e in particolare dell’area friulana, quella più in difficoltà, guardando a quello che succederà, anche dal punto di vista demografico, nei prossimi anni».