Legge di bilancio Fvg. La prima commissione approva a maggioranza. Manovra verso l’aula

Gli strumenti della manovra di bilancio di fine anno prendono il volo verso l’appuntamento di metà dicembre con l’Assemblea legislativa in seduta plenaria, archiviando due settimane di intensa attività in seno alle Commissioni consiliari. A concedere l’ultimo e definitivo via libera ai documenti finanziari, esprimendo parere favorevole a maggioranza (sempre apertamente contrarie le Opposizioni), è stata la I Commissione consiliare, presieduta da Alessandro Basso (FdI) e integrata dai presidenti delle altre Commissioni, che ha concluso l’esame del Defr 2024 e dei ddl 9 (Legge collegata alla manovra di bilancio 2024-26) e 10 (Legge di stabilità 2024), nonché del ddl 11 (Bilancio di previsione per gli anni 2024-26).

Relatori per l’Aula saranno i capigruppo Mauro Di Bert (Fedriga presidente) e Antonio Calligaris (Lega), insieme al forzista Andrea Cabibbo e allo stesso Basso per la Maggioranza. L’altro capogruppo Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia-Civica Fvg) si esprimerà invece per la Minoranza con Andrea Carli (Pd) e Furio Honsell (Open Sinistra Fvg).

Prima di procedere all’espressione di voto conclusiva, tuttavia, è stato necessario licenziare (ancora a maggioranza) gli articoli delle sezioni di articolato di competenza dell’assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli: l’articolo 9 della Collegata, seguito dal primo e dagli ultimi 3 della Stabilità (compresa la copertura finanziaria) con corollario finale concesso al Bilancio.

Gli interventi modificativi introdotti da Zilli hanno riguardato soprattutto un passaggio trasversalmente apprezzato (opinione esplicitata in particolare da Moretuzzo) che “si propone come una novità a livello nazionale per le erogazioni liberali a favore dei trust e, in particolare, di quello ‘Dopo di noi’ a vantaggio delle persone con gravi disabilità che devono affrontare la vita dopo la morte dei genitori. Si tratta di una proposta normativa che crea una detrazione Irap – ha spiegato l’esponente dell’Esecutivo – per incentivare le donazioni. L’ordinamento fiscale statale prevede una deduzione Irpef per chi fa queste liberalità, noi abbiamo provato a incidere sull’Irap prevendendo un beneficio fiscale concreto dell’80% fino a 10mila euro sul singolo anno di imposta. Vogliamo capire quale potrà essere il tiraggio, per poi eventualmente aumentare le poste dopo una fase sperimentale coperta con un milione e mezzo di euro nel triennio”.

Tra le istanze promosse anche l’estensione dell’Irap agevolata ai professionisti associati, nonché ulteriori misure di sostegno attraverso il Fondo regionale per il pluralismo e l’innovazione alle emittenti radiotelevisive locali con sede legale e operativa sul territorio in base non solo alle graduatorie ministeriali, ma anche a quelle regionali. Idem per la programmazione legata alla specificità dei territori di confine.

Espressa dal capogruppo dem Diego Moretti l’unica curiosità “su chi si ritroverà a gestire nel concreto i 14 milioni destinati a Go!2025”, le dichiarazioni di voto sulla manovra sono risultate tutte categoriche.

Pollice verso da parte delle Opposizioni con Honsell a premettere di esprimersi “con afflizione e profondo dispiacere. Essere costretto a votare contro una Stabilità così ricca non mi fa piacere”. Anche secondo Carli il giudizio finale “non può essere positivo, benché ci sia grande abbondanza di risorse (615 milioni di euro, +12%), perché su temi particolarmente cruciali mancano i progetti precisi, soprattutto nel settore della sanità”.

Moretuzzo ha rimarcato il fatto di “aver registrato scarsa disponibilità al confronto da parte di alcuni assessori” e che “questo non è un buon viatico per affrontare in modo serio e realmente condiviso temi che dovrebbero appartenere all’Aula intera”.

La pentastellata Rosaria Capozzi, da parte sua, ha confermato che “nonostante tutti gli innesti, questi contenuti non ci piacciono e tendono verso risultati che non danno risposte ai cittadini”, mentre Serena Pellegrino (Avs) ha rimarcato la convinzione che si tratti “di un progetto evidente di centrodestra che va nella direzione della privatizzazione. Le vostre idee sono chiare, i cittadini lo sanno e lo valuteranno a dovere quando vedranno crollare intorno a loro pezzi di welfare. Noi, comunque, ci opporremo con tutte le nostre forze”.

Posizioni diametralmente opposte dagli scranni di maggioranza con Cabibbo certo di “una manovra imponente e di grande respiro, anche sugli investimenti. Non ci sono tagli e tutte le Direzioni hanno avuto almeno le dotazioni della Finanziaria precedente. Inoltre, sono stati fatti investimenti nei comparti che subiscono gli aumenti dei costi, come sanità ed Enti locali”.

Di Bert ha definito i documenti valutati come “un’ottima manovra. La gente comprenderà lo spirito nobile nell’impegnare questi fondi importanti, toccando tutto lo scibile e dimostrando di saper spendere bene. Esiste un programma ben preciso volto all’interesse collettivo e al bene pubblico. Sono anche convinto che gran parte dei consiglieri di opposizione condivide i contenuti”.

Markus Maurmair ha altresì ammesso che “solo alla luce di questa mia prima esperienza in aula mi rendo conto della complessità e della bontà del percorso fatto finora da una Giunta di esperienza. A partire da Zilli che ha dimostrato di avere il pieno controllo dei numeri della Regione: una buona conduzione che offre risorse incrementali a tutti gli assessori per politiche che soddisfano molteplici necessità”.

Il leghista Calligaris, infine, ha tenuto a evidenziare “il grande lavoro svolto, perché in soli cinque mesi sono stati presentati due assestamenti e una finanziaria da record per la storia del Friuli Venezia Giulia. Questo Consiglio regionale ha lavorato su misure importanti, grazie alle attività continue di quest’ultimo periodo, ma i risultati derivano anche dai presupposti messi in campo nel quinquennio precedente”.