Liste d’attesa in ASUFC, Liguori (Patto-Civica): “I pazienti si sentono abbandonati due volte”
“Ci sono pazienti che devono autogestirsi sia per la ricerca della struttura dove ricevere la prestazione, sia per le pratiche burocratiche necessarie ad ottenere i rimborsi per visite ed esami se fatti in privato quando la prestazione non viene erogata nei limiti dei 120 giorni. La gente si sente abbandonata due volte”.
Ha esordito così la consigliera regionale Simona Liguori che ha discusso oggi in Aula un’interrogazione a risposta urgente in cui si chiede cosa intenda fare la Regione per dare piena attuazione all’art.12 della Lr 7/2009, il quale stabilisce che la aziende sanitarie che non garantiscono i tempi previsti, per prestazioni di particolare rilevanza, provvedono al pagamento diretto (ad esclusione del ticket) delle prestazioni effettuate dal cittadino presso altre strutture anche private accreditate.
Liguori ha spiegato che diversi utenti, in particolare dell’azienda Friuli Centrale ASUFC, riportano difficoltà a vedersi riconosciuto il proprio diritto a causa della mancanza di un piano attuativo che consenta di stabilire una procedura certa per ottenere il rimborso. “Urge fare questo piano attuativo – aggiunge Liguori – e dare informazioni chiare alle persone per permettere a tutti, specie ai cittadini più deboli, di usufruirne a pieno”.
“La priorità della Regione FVG – precisa Liguori – è tenere in vita la sanità pubblica e per farlo è necessario che ci sia un maggior coinvolgimento dei lavoratori della sanità nella programmazione della propria azienda, ponendo l’attenzione alla loro qualità della vita. Ma è fondamentale che nel frattempo i cittadini siano aiutati a vedersi garantito il proprio diritto alla salute senza dover far fronte di tasca propria alle differenze di costo”.