Lo scempio è compiuto: ultimata la distruzione della pineta di Cattinara

Tra le 7 e le 8 di oggi, martedì 3 dicembre 2024, un operaio con la motosega ha abbattuto anche gli ultimi alberi della pineta di Cattinara che non aveva potuto tagliare ieri pomeriggio solo perché era calata la notte. Un operaio su una ruspa ha quindi spostato e ammassato, tramite il potente braccio meccanico, i numerosi tronchi e rami buttati a terra. Dopo la gran fretta di ieri per distruggere, stamattina in confronto si è proceduto con una certa lentezza.

Il massacro vegetale è ora compiuto. L’ex pineta di Cattinara ha assunto il lugubre aspetto di un cimitero arboreo, con qua e là pezzi accatastati non solo di pini neri, ma anche di roverelle, ornielli, biancospini, olmi, acacie, bagolari…

Si attende che il legname venga asportato da lì e smaltito non si sa dove.

Poi, non si sa quando, dovranno iniziare gli scavi. Il terreno verrebbe sbancato in profondità per costruire sulla roccia le fondamenta della parte terminale del grande parcheggio sotterraneo di due piani, che dovrà proseguire sotto l’intero parcheggio dipendenti. Sopra questo autosilo da 728 posti macchina, tra il lato occidentale della pineta e il parcheggio dipendenti, verrebbe successivamente edificata la sede principale del nuovo Burlo Garofolo, di cinque piani. Ai due lati dell’edificio, al posto di una fascia sia del parcheggio dipendenti sia della pineta, si ricaverebbe una strada d’accesso al nuovo parcheggio interrato e una per i veicoli di emergenza. Infine, al posto del piazzale degli autobus e della relativa aiuola alberata, si realizzerebbe una rotatoria per connettere strada di Fiume con il parcheggio del nuovo Burlo.

Eppure l’ospedale materno-infantile di Trieste esiste già dal 1938 in via dell’Istria, dove da alcuni anni sta venendo finalmente ristrutturato, ammodernato e ampliato… Potrebbe quindi rimanere lì, con tutti gli ulteriori accorgimenti edili e tecnici ancora necessari, o in alternativa venir trasferito a Cattinara, ma su un’area già urbanizzata. Perché invece si è voluto spostarlo proprio lì, eliminando 387 alberi e 19 arbusti? Perché arrecare tanto inutile danno e disturbo alle scuole, alla parrocchia, all’ospedale stesso, ai residenti e a tutti i frequentatori della zona?