M5S: “Comune di Udine chieda di modificare il protocollo con Regione e Rfi”
“Il Protocollo d’Intesa per la realizzazione dell’intervento denominato “NODO DI UDINE” e la dismissione dei passaggi a livello lungo la tratta ferroviaria Udine-PM VAT, stando al titolo potrebbe essere una buona notizia, ma quello approvato dalla Giunta Regionale pochi giorni fa contiene tante cose che non vanno bene”. A dirlo sono il coordinatore provinciale e il rappresentante degli gruppo territoriale del MoVimento 5 Stelle di Udine Cristian Sergo e Michele Comentale.
“Nel protocollo della dismissione dei passaggi a livello si parla solo nel titolo, anzi nel contenuto si dice chiaramente che a regime la linea ferroviaria rimarrà attiva per i fini emergenziali del traffico ferroviario. RFI si impegna a valutare, con calma dopo trent’anni di richieste, di sospendere l’esercizio nel tratto urbano, in funzione delle capacità del mercato, ma non di togliere i binari. Chi firmerà questo protocollo accetterà di mantenere i binari della linea storica attivi, altro che dismissione. Inoltre, le parti prevedono fin d’ora il prevalente utilizzo della circonvallazione, ma anche usarla per 6 treni su 10 vuol dire utilizzarla in maniera prevalente. Rimane da capire – sostiene Comentale – perché non si sia fatto fino adesso, se fin d’ora si potrà fare anche senza la conclusione delle prime fasi dell’intero NODO, come da noi richiesto a RFI in consiglio regionale nel 2022”.
“Le criticità maggiori riguardano il cronoprogramma degli interventi e dei finanziamenti. Al tavolo manca il soggetto principale che dovrebbe sottoscrivere il protocollo, ovvero il Ministero dei Trasporti, perché RFI nel protocollo si impegna a far tutto, ma solo se il Ministero di Salvini finanzia l’opera che adesso – ricorda Sergo – costa quasi il doppio rispetto al 2018, da 185 a 340 milioni. Nel documento si scrive che la progettazione definitiva è completata per tutte e sei le fasi, ma per avere il cronoprogramma dei lavori si dovrà attendere dicembre. Forse solo allora capiremo perché nella fase 2 è previsto di realizzare la tratta a doppio binario tra Udine Centrale e il Posto di Movimento Vat (circonvallazione esterna) e alla fase 6 si prevede il raddoppio della circonvallazione, un refuso?”.
“Per tutti questi motivi – concludono Sergo e Comentale – il Comune di Udine dovrebbe pretendere un protocollo sia più stringente, firmato anche dal MIT e che garantisca ai cittadini di sapere se e quando i binari della linea urbana verranno effettivamente dismessi, né più, né meno di quanto prevede il titolo del protocollo stesso”.