Manovra finanziaria. Moretuzzo: «Spesa sanitaria in crescita, si rivedano accordi finanziari con lo Stato»
«Il settore sanitario pone diverse questioni, sia rispetto alla gestione della fase contingente, sia rispetto alle prospettive e ai difficili equilibri che dovranno essere trovati per il prossimo futuro – osserva il capogruppo del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo, a margine della discussione sull’articolo 8 dedicato alla sanità nella manovra finanziaria regionale –. Se certamente guardiamo con favore all’ulteriore aumento di dotazione finanziaria pensiamo che, a fronte di necessità crescenti, sia necessario affrontare in modo approfondito il tema del trend di crescita della spesa sanitaria a carico della Regione nella cornice dei rapporti finanziari con lo Stato, questione che l’accordo tra il Governo e la Regione Friuli-Venezia Giulia in materia di finanza pubblica, sottoscritto lo scorso ottobre dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, e dal governatore Massimiliano Fedriga, non ha preso in considerazione». Un’altra questione cruciale, che la crisi pandemica ha evidenziato nella sua straordinaria importanza, è quella della carenza del personale sanitario: «Un problema strutturale che è figlio della mancanza di programmazione formativa degli ultimi decenni e le cui ricadute si registrano anche sul personale del terzo settore, impegnato nella gestione di centri diurni e case di riposo. C’è infine il tema della sanità territoriale. Le recenti polemiche sulle “case della salute” finanziate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) dimostrano come si sia ancora lontani dalla definizione di una strategia operativa per dare spazio e responsabilità alle strutture decentrate, indispensabili per un vero servizio di prossimità vicino alla cittadinanza e per sgravare le strutture ospedaliere da una pressione che è ormai insostenibile. L’impressione – continua Moretuzzo – è che, anche in questa occasione, l’urgente superi il necessario, e che quindi gli investimenti verso una vera territorializzazione del servizio sanitario regionale rimangano tanto invocati quanto disattesi». Ancora nessuna novità sul settore della residenzialità per anziani, oggetto di una mozione del Patto per l’Autonomia (ritirata dopo l’impegno della maggioranza a convocare in merito la Commissione consiliare competente) con cui si invitava l’esecutivo a promuovere un modello di “residenzialità diffusa” per le persone anziane che necessitano di un sostegno, basato su abitazioni e/o strutture di dimensioni ridotte, accantonando l’idea che l’accompagnamento della non autosufficienza passi soprattutto attraverso l’istituzionalizzazione. «Ci auguriamo che di tutte queste questioni aperte si ragioni quanto prima anche dentro quest’aula, in un’ottica di cambiamento di paradigmi – conclude il capogruppo del Patto per l’Autonomia –. Perché, diversamente, anche in questo caso rischiamo di perpetuare modelli di investimento del passato che, alla lunga, si mostreranno in tutta la loro insostenibilità».