Mercatone Uno: Rosolen, pronti interventi di politica attiva lavoro, Pd Fvg, nostro impegno massimo per tutela lavoro

La vicenda del Mercatone Uno investe in pieno anche il Fvg che del marchio ha tre punti vendita sul territorio. Ne ha consapevolezza anche la politica. Con due comunicati, uno dell’assessore al Lavoro Alessia Rosolen e il secondo del responsabile Economia del Pd Fvg Renzo Liva si annunciano impegni ed iniziative prese per scongiurare la chiusura definitiva dell’importante realtà commerciale. “Domani al ministero dello Sviluppo economico, spiega Rosolen,  ci sarà un incontro con i fornitori e i creditori coinvolti dal fallimento del Mercatone Uno, nell’ambito del quale la Regione metterà in campo tutti gli strumenti a sua disposizione a supporto dell’azione ministeriale per garantire la continuità operativa dei punti vendita della catena e la tutela dell’occupazione anche tramite la realizzazione di interventi di politica attiva del lavoro”. L’assessore al Lavoro del Friuli Venezia Giulia ha risposto così a un’interrogazione in Consiglio regionale. In merito, Rosolen ha rimarcato che “nel corso dell’ultimo incontro tenutosi a Roma il Mise ha garantito il proprio impegno, a fronte dell’intervenuto fallimento della Shernon Holding, per l’attivazione nell’immediato degli ammortizzatori sociali e per la ricerca di un nuovo acquirente, preferibilmente per l’intero gruppo di negozi”. L’assessore ha inoltre precisato che “sul piano tecnico, il Tribunale di Bologna dovrebbe pronunciarsi sulla retrocessione del compendio aziendale dalla Shernon, che consentirebbe la riapertura della procedura di amministrazione straordinaria e la possibilità di utilizzare nuovamente la cassa integrazione straordinaria, la quale dovrebbe retroagire dalla data di dichiarazione del fallimento”. Rosolen, ripercorrendo la vicenda che ha generato l’improvvisa chiusura dei punti vendita di Mercatone Uno, ha spiegato che “la Shernon Holding si era aggiudicata 55 negozi facenti parte del compendio aziendale in carico all’amministrazione straordinaria del Mercatone Uno, tra i quali i tre punti vendita del Friuli Venezia Giulia, ovvero quelli di Monfalcone, Sacile e Reana del Rojale, con la riapertura solo dei primi due. L’azienda ha però avuto difficoltà a rispettare i termini previsti per il subentro e il 10 aprile ha presentato al Tribunale di Milano domanda di concordato in bianco (il cosiddetto preconcordato) per la necessità di ricapitalizzare ai fini di ristrutturare tutto il ramo d’azienda acquisito. A partire da novembre 2018 la società, a fronte di un fatturato di 63 milioni, ha subìto perdite che ad aprile di quest’anno hanno raggiunto i 15 milioni di euro, le quali hanno peggiorato ulteriormente la situazione e comportato l’impossibilità di ordinare nuove merci. La Shernon si era però impegnata a salvaguardare i posti di lavoro e la continuità dell’attività garantendo che entro la fine di maggio sarebbe stato definito l’accordo con un nuovo investitore”. L’assessore ha quindi rimarcato che “la Regione sarà quindi al fianco dei lavoratori in questo momento di grave difficoltà e si impegnerà attivamente per individuare e supportare soluzione che permettano ai punti vendita di riaprire e ai dipendenti di tornare a lavorare”.

Da parte del  Pd è stato ribadito “Tutto l’impegno  a sostegno delle richieste avanzate dalle forze sindacali a tutela del lavoro e del reddito dei lavoratori impiegati nelle sedi del Mercatone Uno. Al Governo la responsabilità di risposte pronte ed adeguate, alla Regione il compito di tenere alta l’attenzione sulla sorte dei punti vendita e dei nostri posti di lavoro. Non bisogna rinunciare in alcun modo a intraprendere ogni azione che assicuri la continuità produttiva”. Lo afferma il responsabile Economia del Pd Fvg Renzo Liva, che oggi a Pordenone ha partecipato al presidio dei lavoratori del Mercatone Uno.”Questa mattina siamo stati davanti alla Prefettura di Pordenone con i lavoratori del Mercatone Uno per esprimere la vicinanza del Pd ai lavoratori, in particolare alle donne e alle famiglie. La nostra non è solo testimonianza, perché i nostri rappresentanti si sono attivati in Consiglio regionale e in Parlamento: Diego Moretti e Debora Serracchiani hanno già presentato interrogazioni. Auspichiamo che le riunioni al Mise siano seguite dalla Regione direttamente a livello di Giunta”.
Per Liva “c’è un aspetto più generale da tenere sotto controllo, che determina le condizioni economiche su cui si collocano le realtà commerciali regionali. Se il Pil continua a calare e il debito a crescere, anche le famiglie avranno una minore inclinazione alla spesa: il timore di un futuro incerto induce al risparmio e non al consumo, con conseguente sofferenza per gli esercizi commerciali e l’occupazione”.