Monfalcone riavrà l’automedica? Pare di no, molti annunci, niente di concreto
Aumentano le preoccupazioni sullo stato in cui viene lasciato il sistema di emergenza in FVG, infatti nonostante si susseguano disservizi e ritardi di soccorso non è giunta alcuna risposta dalla Regione, che dovrebbe avere in primis la responsabilità di rimediare a questa situazione di crisi.
A Monfalcone continua a pesare la mancanza di un’automedica e c’è il fondato timore che nonostante i ripetuti annunci di ripristino del servizio che stanno circolando in questi giorni non ci sia un reale impegno in tal senso.
O almeno così pare dalla risposta dell’assessore alla Salute Riccardi all’interrogazione del consigliere Furio Honsell, che chiedeva il ripristino dell’automedica.
L’interrogazione era stata determinata dai pesanti ritardi di soccorso medico in due gravi infortuni sul lavoro successi nel 2024 a Monfalcone. L’assessore Riccardi ha cercato di rassicurare dichiarando in Consiglio regionale che il Comitato di Emergenza Urgenza sta esaminando i dati epidemiologici e di attività di tutta la rete regionale, compresa la postazione di automedica all’ospedale San Polo, quindi – ha concluso l’assessore – si può affermare che l’auspicato rafforzamento del soccorso in quel luogo potrà trovare realizzazione.
Ma l’assessore si è limitato a riferirsi ad una generica e futura analisi, senza alcuna pianificazione temporale: una semplice frase al futuro indicativo (“si farà”) che purtroppo ora non basta più.
Bisogna ricordare che lo scorso luglio Riccardi aveva dichiarato che l’eventuale ritorno dell’automedica a Monfalcone era rimesso alla valutazione dei responsabili del servizio di emergenza. Anche qui annunci astratti e uno scarico di responsabilità sui tecnici.
Eppure il soccorso medico è fondamentale per la vita e la sicurezza delle persone. In tutto l’isontino è attiva un’unica automedica, posizionata a Gradisca, e così per arrivare a Monfalcone, distante 12 km, ci vogliono 10-15 minuti. Troppi quando le funzioni vitali sono compromesse.
E ci sono troppi brutti ricordi. C’è ancora memoria dell’anziana signora rimasta agonizzante sul selciato nella centralissima piazza Cavour di Monfalcone per un quarto d’ora prima che arrivassero i soccorsi, ormai a decesso avvenuto – era il 29 luglio 2021 – ed è forte il ricordo della ragazza morta la notte del 18 dicembre 2022 a Ronchi dei Legionari, a 2 km di distanza dall’ospedale San Polo, dopo oltre 20 minuti di attesa dei soccorsi.
E anche l’incidente avvenuto il 21 novembre 2023 in via Primo Maggio, a meno di 700 metri dall’ospedale, con un uomo in arresto cardiaco, l’ambulanza ci mise 14 minuti per arrivare e l’automedica ancora di più, anche qui a decesso ormai avvenuto.
Di fronte a questa drammatica realtà di quali dati epidemiologici c’è bisogno?
E a proposito di stranezze, un mese fa era apparsa sui media la notizia dello spostamento dell’automedica da Opicina a Duino, per coprire così oltre al Carso anche Monfalcone e zone limitrofe. Un’ipotesi che non risolve il problema a Monfalcone, ma ne crea uno a Opicina, visto che Duino dista 7.5 km da Monfalcone e 20 km da Opicina. Così si arriverebbe tardi sia a Monfalcone che a Opicina. Chissà se dopo le elezioni ci saranno ancora annunci sull’automedica a Monfalcone?
Walter Zalukar Associazione Costituzione 32