Moretuzzo: «Siamo contrari al dimensionamento scolastico. La Giunta Fedriga riveda la sua posizione»
«È notizia di oggi che i giudici hanno accolto il ricorso della Regione Campania contro il dimensionamento scolastico. La Giunta Fedriga ne prenda atto e faccia un passo indietro sui tagli previsti». Il capogruppo del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg Massimo Moretuzzo condivide l’azione intrapresa in Campania e sollecita la Giunta Fedriga, che intende invece perseguire le linee del governo centrale, a «rivedere quanto prima la sua posizione avviando un percorso di ascolto e confronto vero con tutti i portatori di interesse, a partire dalle lavoratrici e lavoratori del mondo della scuola e dalle studentesse e studenti, per migliorare il sistema scolastico regionale e definire una possibile riorganizzazione territoriale».
«Siamo fortemente contrari al dimensionamento scolastico. Nonostante i tentativi di minimizzarne gli effetti da parte dell’Assessora Rosolen, l’applicazione del provvedimento provocherà la riduzione degli organici dei docenti, dei dirigenti, del personale ausiliario, tecnico e amministrativo, degli istituti scolastici, che si fonderanno tra loro se non raggiungeranno almeno i 500 studenti, e, dunque, inciderà sulla formazione delle classi e, di conseguenza, sulla capacità di azione educativa. Non è questo il futuro che vogliamo per la scuola in Friuli-Venezia Giulia», afferma Moretuzzo che ieri (30 ottobre, ndr), assieme a Chiara Targhetta e Luca Peresson del Patto per l’Autonomia di Udine, ha incontrato rappresentanti di Priorità alla scuola Udine, il movimento che ha lanciato una petizione contro il dimensionamento scolastico, sottoscritta in pochi giorni da oltre 1000 persone, e si è confrontato con Massimo Gargiulo, rappresentante di FLC CGIL. «Abbiamo preso in esame i temi della regionalizzazione della scuola e del dimensionamento scolastico. È evidente che applicare il provvedimento del governo non può essere una risposta alle sfide che il sistema scolastico del Friuli-Venezia Giulia deve affrontare, compresa quella degli effetti della denatalità. Servono grande attenzione e l’avvio di un meccanismo partecipativo. Pensiamo sia una opportunità straordinaria per rivedere gli spazi scolastici e arricchire l’offerta didattica, coinvolgendo in maniera attiva le comunità del territorio».