Mulini aperti in Friuli: 21 opifici aprono al pubblico domenica 19 maggio. Otto sono le realtà in Carnia e 13 sul resto del territorio friulano

Mulino di Gaspar_ Cavazzo carnico _attivo saltuariamente

Sono 21 i mulini storici che si potranno visitare in tutto il Friuli domenica 19 maggio. L’iniziativa è organizzata nell’ambito delle “Giornate europee dei mulini” e della XIII edizione della kermesse italiana “Giornate dei mulini storici” organizzate dall’Associazione Italiana Amici Mulini Storici (Aiams) e ha come capofila e punto di riferimento, per la Carnia, il Museo delle Arti Popolari “Michele Gortani” di Tolmezzo – in collaborazione con la Società Filologica Friulana, la Rete Museale della Carnia “CarniaMusei”, gli Amici dei Musei, il Circolo Culturale Fotografico Carnico, l’Istituto Comprensivo di Tolmezzo e con il patrocinio della Comunità di Montagna della Carnia – e, per il resto del territorio, l’Ecomuseo il Cavalîr di Fagagna. Le 21 preziose realtà visitabili (di cui otto in territorio carnico) sono espressione unica dell’operosità dei territori e custodi di saperi antichi della vita contadina, ancora oggi importante e apprezzato presidio di qualità e tutela della tradizione.

Mugnai e dei responsabili degli opifici accoglieranno i visitatori e in alcuni di essi sono organizzate attività collaterali proposte direttamente dai gestori. Ecco l’elenco delle realtà che domenica apriranno le porte al pubblico: il Mulin dal Flec e Vie dei Mulin (Illegio), il Mulino Morassi (Imponzo), l’Opificio idraulico di Valle e l’Antico Mulino di Piedim (Arta Terme), la Segheria Veneziana ‘Sie di Toni da Fuce’ (loc. Casteons, Paluzza), il Mulino Donada Baûs (Ovaro), la Segheria Veneziana (loc. Aplis, Ovaro) e il Mulino di Villa d’Arbal (Sostasio, Prato Carnico), il Mulin da Fritule (Paularo località Rio), il Mulino di Cjase Cocèl (Fagagna), l’Antico Molino Fratelli Persello (Caporiacco di Colloredo di Monte Albano), il Mulino Nicli (Giavons di Rive D’Arcano), il Mulino di Basaldella (Basaldella di Campoformido), il Mulino Coiutti (Godia), il Mulino Burello (Udine), il Mulino di Rivis (Rivis di Sedegliano), il Mulino Braida (Flambro di Talmassons), il Mulino Vidal Dante (Bagnaria Arsa), il Mulino Miceu (Aiello del Friuli), il Vecchio Mulino di Polcenigo (Polcenigo) e l’Antico Molino Pussini (Azzida di San Pietro al Natisone).

L’iniziativa – che sarà presentata sabato 18 maggio nel Centro Servizi Museali (via della Vittoria 4, adiacente Museo Carnico a Tolmezzo) nell’incontro ‘Aghe, farine, seadure e faliscjis: paesaggi d’acqua e di energia in Carnia’ a cura di Mauro Pascolini, professore di Geografia all’Università di Udine – è volta a promuovere e valorizzare questi antichi manufatti, molti dei quali ancora attivi, favorendo anche un turismo lento e sostenibile, alla scoperta dei piccoli borghi in cui le strutture sono inserite e dei sentieri che le circondano.

Per scaricare il depliant con le strutture e gli orari di apertura: www.museocarnico.it e www.ecomuseoilcavalir.it