Musica senza confini: e la natura? Lettera aperta della Commissione Internazionale per la protezione delle Alpi
L’area dei Laghi di Fusine é situata alla base del monte Mangart, nelle Alpi Giulie, non lontano dal triplice confine tra Italia, Austria e Slovenia. L’area è stata dichiarata protetta nel 1971; ha una superficie di circa 50 ettari di boschi e prati considerata “esempio fra i più nobili e i più puri, per la delicata ed aspra bellezza del suo paesaggio e per la scarsa antropizzazione dei suoi componenti”. Da diversi anni, in estate, in questi luoghi vengono montati un palco con centinaia di posti a sedere per i visitatori del “No Borders Music Festival”, una serie di concerti organizzati dal Consorzio di Promozione Turistica di Tarvisio. Una delicata area montana si trova così ad ospitare migliaia di visitatori, anche persone che non conoscono le regole di frequentazione della montagna, grazie alla sua facile accessibilità. Pur apprezzando l’idea di svolgere iniziative culturali presso le comunità di montagna, in quanto possono incrementarne l’attrattività e favorire lo sviluppo di microeconomie locali, riteniamo che ciò debba avvenire solo nel pieno rispetto di quegli spazi naturali. Negli ultimi anni, l’organizzazione Legambiente Friuli Venezia Giulia ha rilevato in occasione dei concerti, un aumento straordinario di rifiuti, del calpestio, del disturbo degli animali, che la scorsa estate, a causa del lungo periodo di siccità, si è unito ad una grave sofferenza del Lago Superiore, ridotto di un terzo della sua superficie. Oggi l’area dei Laghi di Fusine è un Sito di Interesse Comunitario (SIC IT3320006 Conca di Fusine). In considerazione del particolare valore naturalistico del sito, va sottolineato che non dovrebbe essere utilizzato come location per eventi di massa. Anche se l’area dovesse ospitare solo persone rispettose della natura montana, una tale folla avrebbe comunque effetti negativi sul territorio che i visitatori vengono ad ammirare. La presenza di migliaia di persone causa l’erosione del delicato soprassuolo e il conseguente trasporto solido, che altera l’equilibrio ecologico del corpo idrico. Se l’area in questione dovesse ospitare in futuro nuove edizioni di questa manifestazione, la Regione Friuli Venezia Giulia dovrebbe almeno effettuare una valutazione di incidenza dell’evento per salvaguardare l’integrità del sito. Tuttavia, vorremmo sottolineare che l’alta montagna con i suoi ambienti, per le sue caratteristiche geografiche, non può essere un luogo di partecipazione di massa. Ridurre il delicato ambiente montano a uno splendido sfondo per manifestazioni è dannoso per il luogo stesso e trasmette ai visitatori un messaggio consumistico sulla montagna. Ricordiamo che l’Italia, la Slovenia e la vicina Austria sono firmatarie della Convenzione delle Alpi, un trattato internazionale per lo sviluppo sostenibile delle Alpi. Attraverso il Protocollo sul turismo, i Paesi firmatari si impegnano a tenere conto, per lo sviluppo turistico, delle esigenze di protezione della natura e di salvaguardia del paesaggio ed a promuovere, nella misura del possibile, solamente progetti che rispettino i paesaggi e siano compatibili con l’ambiente. Le Parti contraenti, inoltre, favoriscono misure di pianificazione dei flussi turistici, in particolare nelle aree protette, organizzando la distribuzione e il soggiorno dei turisti in modo da garantire la preservazione dei siti. Sarebbe pertanto auspicabile che il Comune di Tarvisio e il Consorzio di Promozione Turistica del
Tarvisiano utilizzassero altre sedi nel caso in cui questo tipo di evento si ripeta negli anni futuri. Alcune aree o zone urbane, come le zone terminali delle stazioni sciistiche, sono molto più adatte ad ospitare eventi di questo tipo e di queste dimensioni. In questo caso, la presenza di un gran numero di persone sarebbe più facile da gestire, il danno all’ambiente naturale sarebbe minore e le ricadute economiche per i residenti locali sarebbe maggiori.