Nasce Culturmedia Fvg, associazione di settore di Legacoop che raccoglie imprese che nel proprio Dna hanno cultura, turismo e comunicazione
Anche in regione, per la prima volta, nasce Culturmedia Friuli Venezia Giulia, l’associazione di settore di Legacoop, che ha lo scopo di valorizzare e dare voce all’insieme delle esperienze cooperative che operano nei settori dei beni culturali e spettacolo, nei diversi comparti dell’attività nel turismo e tutte le aree dell’informazione e della comunicazione.
L’ufficialità è stata data stamani, 2 ottobre, nella sede di Legacoop Fvg a Udine nel corso di un incontro al quale hanno preso parte, oltre a numerosi rappresentanti di cooperative regionali di settore, la presidente e il direttore nazionale di Culturmedia, rispettivamente Giovanna Barni e Massimo Gottifredi, la presidente di Legacoop Fvg, Michela Vogrig, e il responsabile del settore Produzione e servizi di Legacoop Fvg, Vincenzo Martines.
A guidare la nuova associazione, che raccoglie al momento una ventina di realtà della regione, sarà Raffaella Tamiozzo, vicepresidente della Cooperativa Guarnerio ed eletta oggi responsabile di Culturmedia Fvg.
«Nasce oggi – ha spiegato Tamiozzo – una nuova opportunità per le tante realtà cooperative, ma non solo, che da anni hanno già dialogato tra loro, ma che d’ora in poi potranno contare su una realtà più autorevole e coordinata. Gli obiettivi che ci siamo posti – ha proseguito – sono di fatto legati alle diverse tipologie di servizi offerti e che potranno riguardare, ad esempio i contratti collettivi nazionali, l’inserimento delle giovani risorse, ma anche e soprattutto il potenziamento di chi lavora all’interno delle strutture proprio in funzione del raggiungimento di una serie di obiettivi finalizzati a promuovere cultura e turismo nella nostra regione».
Una realtà in crescita
Il numero di cooperative del settore turistico insediate in regione sta sempre più crescendo e questo fatto giustifica quindi l’attenzione particolare e dedicata da parte di Legacoop Fvg.
«Parliamo – ha chiarito Barni – di settori dell’economia che assumono sempre più un valore strategico in quanto a nuove opportunità per creare lavoro vocato ad una economia sostenibile. Per questi motivi il connubio tra cultura e turismo, anche in Friuli Venezia Giulia, va valorizzato e messo ancor di più al centro dell’attenzione delle istituzioni locali. La cultura è salute, nel senso più alto e ampio del termine e per questo va valorizzata».
«Temi come il parternariato pubblico privato applicato ai settori, le opportunità offerte dalle reti di cooperative, i contratti di settore, le opportunità messe a disposizione per le imprese cooperative a livello nazionale e internazionale – ha aggiunto Vogrig –, sono esempi della necessità di alzare lo sguardo, oltre che permettere lo scambio di buone pratiche e soluzioni a temi e problemi dei settori applicabili anche a livello territoriale. Puntiamo a favorire sinergie e alleanze trans-settoriali, ma anche con altre soggetti del territorio che condividono con noi un modello di sviluppo inclusivo, sostenibile e democratico. Investire in cultura significa, in definitiva, investire in una comunità migliore».
Esperienze passate e future
Obiettivo di Legacoop Fvg è quindi costituire una rete delle cooperative inserite e inseribili in un progetto di turismo consapevole, che rafforzi le potenzialità delle singole imprese, condividendo servizi comuni e che sia riferimento per uno sviluppo armonico delle aree interne di interesse. Un modello attualmente utilizzato in alcune aree della regione, ma esportabile in tutto il territorio.
«Ci sono ulteriori progetti di territorio come Mar e Tiaris a Strassoldo o il Contratto di Area Umida di Marano che vedono direttamente impegnata Legacoop Fvg – ha proseguito Martines –, affinché si creino le condizioni per una partecipazione fattiva e concreta, nei singoli progetti sviluppati o da sviluppare, dalle nostre cooperative. Ma, per il futuro, penso anche a “GO! 2025” o al Cluster Cultura, emanazione della Regione, che interessa nello specifico le imprese creative, per dare ruolo specifico al settore nel progettare lo sviluppo della nostra regione. Due situazioni – ha concluso – che impegnano il movimento nel suo complesso in quanto a valutazioni delle opportunità dirette e progettuali da mettere in campo».