Nature Poetry, una nuova istallazione a Udine nel verde del Parco Desio

Nuova installazione di Nature Poetry: il progetto di Mathias PdS che avvicina poesia, natura e riflessione sulle tensioni politiche e ambientali
A Udine, nel verde del Parco Desio, è apparsa una scritta gigantesca di oltre 15 metri. È la nuova opera di Mathias pds (poeta della sera), che attraverso il progetto Nature Poetry continua a intrecciare poesia, natura e riflessione sulle tensioni politiche e ambientali del nostro tempo. Questa installazione nasce per dare continuità proprio al progetto Nature Poetry, partito con la scritta “ Armiamoci, trasformata in Amiamoci”, realizzata tra le campagne di Pavia di Udine. Un percorso poetico-visivo che intreccia natura, parola e riflessione sociale, portando tra le strade e i parchi pensieri e simboli del nostro presente.La nuova opera intende rappresentare artisticamente e simbolicamente il contesto storico in cui viviamo, segnato dalle tensioni — positive o negative che siano — tra due potenze economiche globali: il G7 e i BRICS, e le loro influenze sulla realtà italiana. L’installazione consiste nella scritta “Italy” in grande formato, costruita utilizzando carta da giornale, attorno alla quale si intrecciano due fili: uno blu, a simboleggiare il G7, e uno rosso, a rappresentare i BRICS. I fili partono rispettivamente da Ovest (il blu) e da Est (il rosso), tesi da due mani poste alle estremità della scritta, a rappresentare la tensione tra queste due forze globali e il destino della nostra nazione. L’intervento è stato inoltre ripreso dall’alto con un drone, per restituire una visione complessiva dell’opera e del contesto naturale in cui è inserita.
A completare l’opera, la riflessione personale di Mathias:
“Esistono due fili: uno rosso, elegante come un drago orientale; l’altro blu, profondo come l’Atlantico. Due fili tesi da una parte e dall’altra, oggi più che mai pesanti come catene. Molti italiani sono consapevoli del complesso periodo storico ed economico che stiamo affrontando, eppure tutti noi assistiamo, fermi e impotenti, al susseguirsi degli eventi, senza più sentirci davvero padroni del nostro destino. Questi fili, che non intendo ridurre a un semplice confronto tra Russia e Stati Uniti, o tra Cina e Stati Uniti (sebbene la nostra storia sia ancora oggi segnata, nel bene e nel male, dall’influenza di queste due culture) rappresentano due visioni opposte del mondo. Il rosso simboleggia così l’intero blocco orientale, il blu quello occidentale. Due fili che legano il nostro destino, e che, se tesi con troppa forza, potrebbero soffocare il nostro sogno di indipendenza.”
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