Nono ergastolo per il terrorista fascista Nar Gilberto Cavallini. Questo è per la strage di Bologna del 2 Agosto 1980. Fu atto stragista politico
43 anni sono tanti , ma come dire meglio tardi che mai. Oggi sulla strage di Bologna del 2 agosto 1980 è stata scritta l’ennesima pagina giudiziaria, è stato confermato in appello l’ergastolo per l’ex Nar Gilberto Cavallini. Cavallini, 71 anni, un lungo percorso nella destra eversiva, è stato condannato in passato per diversi omicidi, tra cui quello del giudice Mario Amato, colpito alle spalle il 23 giugno 1980. L’uomo ha accumulato otto ergastoli, quello di oggi è il nono .
La Corte d’Assise d’Appello di Bologna dando lettura della sentenza all’ergastolo ha aggiunto un’aggravante: “Fu una strage politica e non una strage comune”, ha detto il giudice Orazio Pescatore che presiedeva la Corte, leggendo la sentenza. In sostanza dalla lettura del dispositivo è stato accolto l’appello della Procura della Repubblica che aveva impugnato la sentenza nella parte in cui aveva derubricato la strage da politica a comune, quindi con questa sentenza ritorna l’imputazione originaria che era quella di strage politica e la conferma sulla responsabilità dell’imputato”. Il sostituto pg di Bologna, Nicola Proto, ha aggiunto che la sentenza dovrebbe bocciare l’ipotesi di un attentato dei Nar di matrice spontaneista. Era tutto voluto e pianificato da una regia precisa. Del resto è fatto consolidato che i Nar, Nuclei Armati Rivoluzionari, furono un’organizzazione terroristica a ideologia neofascista e neonazista, d’estrema destra, fondata tra gli altri da Valerio Fioravanti. La sentenza è stata letta dalla Corte dopo sette ore di camera di consiglio. L’imputato non era presente in aula. Alla lettura della sentenza in aula Bachelet erano invece presenti il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime Paolo Bolognesi e la vicepresidente Anna Pizzirani. Diversi anche i familiari delle vittime seduti tra il pubblico. In rappresentanza del Comune c’era la vicesindaca di Bologna, Emily Clancy. Al fianco del sostituto pg Nicola Proto, durante la lettura del dispositivo, anche il nuovo procuratore generale, Paolo Fortuna e il nuovo Avvocato generale dello Stato, Ciro Cascone. Secondo le parti civili quello di oggi, è un “giorno importante per la giustizia”.
“In questa sentenza viene riqualificata la strage in strage politica, viene confermata la condanna all’ergastolo a carico di Gilberto Cavallini con un riconoscimento chiaro dell’imputazione contestata in un processo che ha avuto due importanti novità in appello. Il crollo motivato e documentato della tesi difensiva della cosiddetta pista palestinese che si è completamente sgretolata in base alla documentazione portata dalla Procura generale in aula e la conferma dei rapporti fra i Nar che non sono spontaneisti ma un gruppo di terroristi neofascisti legati a Ordine Nuovo veneto colluso con apparati dello Stato infedeli alla Repubblica e alla democrazia”. Lo ha spiegato l’avvocato Andrea Speranzoni, che fa parte del pool di legali di parte civile assistono i familiari delle vittime della strage del 2 agosto 1980. “È una sentenza che ci dà grande soddisfazione, ci aspettiamo adesso in 90 giorni una motivazione attenta che integri quella di primo grado – ha aggiunto – immaginiamo che ci sarà un grado di Cassazione quindi dobbiamo attrezzarci già per il grado di legittimità, ma oggi è un giorno importante per la giustizia, per questa città, per le vittime in primo luogo e per lo sforzo anche che è stato fatto in questa aula dal sostituto procuratore generale e dalle parti civili”. Gilberto Cavallini è “un terrorista che ha colpito con gli altri la città di Bologna, che l’ha ferita e oggi ottiene una conferma della sua responsabilità penale con la condanna all’ergastolo, quindi noi siamo veramente soddisfatti per i nostri assistiti, per le istituzioni cittadine e regionali che rappresento ed è un giorno veramente luminoso”, ha concluso Speranzoni.