Nota di Sinistra Italiana: Ospedali di Udine e Palmanova al collasso, Riccardi intervenga subito

Grande preoccupazione per la situazione della sanità regionale è stata espressa in una nota da Sinistra Italiana FVG  a seguito della lettera intersindacale scritta da medici, OSS e dirigenti ospedalieri di Udine e Palmanova al Prefetto di Udine per denunciare la situazione di collasso dei due nosocomi. “Il rischio di non poter garantire le cure ai malati gravi, denunciato nella lettera, è inaccettabile. La Regione intervenga subito rispondendo alle richieste di chiudere tutte le attività differibili per recuperare risorse umane e strutturali per l’emergenza Covid. Venga  garantita la collaborazione delle Aziende e delle strutture sanitarie della regione. Non è accettabile che sei infermieri dell’ospedale di Udine si licenzino perché esausti dalla fatica immane di curare decine e decine di pazienti durante questa terza ondata. L’Assessore Riccardi deve rispondere della mancata organizzazione territoriale della sanità. I dipartimenti di cure primarie sono perennemente sotto organico, manca totalmente una regia che metta in continuità i medici di medicina generale con le USCA e i distretti socio sanitari. Le strutture convenzionate, seppur irrorate di risorse pubbliche, mettono a disposizione un numero insufficiente di risorse strutturali e personale. Se da un lato è innegabile che anni di disinteresse e tagli alla sanità perdurano da un tempo precedente a quello del governo regionale di centrodestra, è però vero anche che a tre anni dalle elezioni mancano ancora i piani aziendali e la responsabilità è tutta di Riccardi. Così come è insufficiente il piano di assunzioni.
Come ricorda Serena Pellegrino “Fedriga e Riccardi hanno osteggiato, raccolto firme, chiesto referendum e vinto le elezioni promettendo la cancellazione della riforma Telesca. La risposta è stata il raddoppio del privato confermando la chiusura degli ospedali.”
Il sistema non ha garantito un numero di personale sanitario sufficiente alla quotidianità in tempi normali e la la crisi pandemica ha solo che evidenziato queste gravi lacune. Inoltre ci si augurava che il tracciamento fosse garantito durante questa terza ondata, purtroppo non è stato così, anche di questo deve rispondere la regione.

La Giunta regionale si sta dimostrando inadeguata nella gestione dell’emergenza: Fedriga il 26 ottobre 2020 scendeva in strada con Di Piazza e migliaia di persone a chiedere riaperture, a Pordenone faceva lo stesso Ciriani, mettendo in pericolo centinaia di cittadini. Il 12 febbraio 2021 Fedriga chiedeva a gran voce di riaprire i ristoranti la sera.
Il fallimento di questa classe dirigente di Destra è sotto gli occhi di tutti, la segreteria regionale di Sinistra Italiana lavora alla creazione di una alternativa allo stato di cose presenti che metta al primo posto salute, lavoro, istruzione e ecologia”.