Novità per piano casa, piano alberghi e attività produttive: affollato incontro a Udine di Confartigianato
«Un provvedimento positivo, che apre alle imprese della filiera edile della regione opportunità di lavoro nel settore privato, posto che lo sblocco dei cantieri pubblici va ancora rilento, come abbiamo evidenziato nei giorni scorsi insieme ad altre associazioni di categoria».
Così Daniele Cuciz, consigliere delegato di Confartigianato Servizi Fvg, ha avviato questa sera nella sede di Confartigianato Servizi l’incontro per illustrare a imprenditori e professionisti le novità della legge regionale 6 dell’aprile 2019, intervenuta sul Piano Casa, sul Piano Alberghi e sugli immobili per le attività produttive e in condohotels.
Un centinaio di operatori del settore hanno affollato l’incontro, arrivati da tutta il Friuli Venezia Giulia. Presenti diversi imprenditori del settore turistico, tra cui una buona rappresentanza arrivata anche da Sappada, di recente entrata nei confini regionali.
«È una partecipazione che dimostra l’attenzione con cui si guarda a questo provvedimento e le attese che il territorio vi ha collegato», ha proseguito Cuciz, ricordando come questa norma giunga in un momento che, favorevolmente, si connetta con la ripresa del mercato immobiliare, sollecitato in più aree da un interesse di tipo turistico.
Per illustrare i contenuti della norma sono intervenuti l’avvocato Antonella Fiaschi, il capogruppo della Lega in Consiglio regionale in rappresentanza del presidente Massimiliano Fedriga, Mauro Bordin, Lorenzo Tosolini, presidente della IV Commissione regionale e l’avvocato della Regione Fabrizio Luches.
Il nuovo Piano casa consente la possibilità, in deroga agli strumenti urbanistici esistenti, di ampliare gli edifici ad uso residenziale e direzionale del 50% del volume o della superficie utile. La norma si applica a strutture esistenti o con progetti approvati entro il 31 dicembre 2018. Esclusi da tale provvedimento gli edifici a uso commerciale.
In virtù del Piano alberghi tutti gli alberghi e gli edifici destinati alla ristorazione possono ampliarsi fino al 60% del loro volume o della superficie coperta, in deroga agli strumenti urbanistici. Tale deroga è possibile a patto che i fabbricati a seguito degli interventi raggiungano la classe energetica A e, gli alberghi, le 4 stelle. Sono esclusi dal computo della percentuale e della superficie gli spazi dedicati al benessere delle persone.
Alle attività produttive: è riconosciuta la possibilità di ampliare, in deroga agli strumenti urbanistici vigenti, le strutture produttive fino a un massimo di 5mila metri quadri di superficie lorda. L’ampliamento è soggetto ad approvazione del Consiglio comunale.