Nuovo direttore per il Riformista. L’editore Romeo nomina Matteo Renzi che manco è giornalista

Il declino del giornalismo per molti, soprattutto in politica, è una buona notizia. Si preferisce il rapporto “diretto” anche se finto con l’elettore. Peccato che i social  sono quanto di più opaco ci sia nella “comunicazione”. Ma ad avvalorare che la crisi dell’informazione c’è ed è palpabile non solo le notizie di “mercato”, ma di oggi una nuova “chicca”. Come è noto Piero Sansonetti passerà dalla direzione del  Riformista alla direzione de l’Unità, storica testata rilevata da Alfredo Romeo che del Riformista resta editore. Fin qui nulla di strano, o quasi, quello che è emerso oggi è che il nuovo direttore del Riformista sarà, nienetepocodimeno che…. Matteo Renzi. O meglio, dato che non è giornalista, sarà direttore “editoriale”. “Ho accettato una sfida affascinante, ha detto Renzi, sarò direttore per un anno”. Poi ha spiegato quale sarà la linea del suo giornale, che “spazierà tra il sovranismo di Meloni e la radicalità di Schlein” e che il suo lavoro punterà sulla “passione per il rapporto verità/vitalità”. Non solo. Parlando di possibili lettori e di linea politica del giornale, Renzi ha assicurato che non ci sarà “un legame con il Terzo polo, il Riformista sarà letto da una parte della maggioranza, il centrodestra riformista, e l’area del Pd che non si riconosce nella Schlein”. Parlando del suo doppio ruolo, Renzi ha sottolineato che “tanti parlamentari hanno fatto i direttori. Veltroni era vice direttore dell’Unità, Mattarella direttore del Popolo”, annunciando che “ci sarà un direttore, lo annunceremo a breve, perché non ho il tesserino“.