Paolo Angeli domani in solo nella Grotta di San Giovanni d’Antro
Paolo Angeli, cresce con il viso rivolto verso il mare, a Palau, nella punta nord della Sardegna. Partendo dallo strumento tradizionale ha ideato una vera e propria chitarra orchestra: 25 corde, ibrido tra chitarra baritono, violoncello e batteria, dotato di martelletti, pedaliere, eliche a passo variabile. Con questa singolare creazione il musicista sardo rielabora, improvvisa e compone una musica inclassificabile, sospesa tra free jazz, folk noise, pop minimale, post-rock.
Grazie a Estensioni Jazz Club Diffuso, rassegna nazionale ideata dalla friulana Slou Società Cooperativa con la direzione artistica di Luca d’Agostino, sorta anche con l’appoggio del Ministero della Cultura, e la collaborazione con l’Associazione Tarcetta e di Eco&Notes di Farfalle nella Testa, si è pensato ad un evento unico nel suo genere, portando la musica di questo incredibile ed eclettico musicista sardo fra i riverberi della Grotta di San Giovanni d’Antro a Pulfero.
Mercoledì 2 agosto, con inizio alle ore 21.00, avremo la possibilità di ascoltare Rade, un concept album che è la sintesi di venticinque anni di convivenza di Paolo con la sua chitarra orchestra, spinta al limite delle potenzialità timbriche espressive: a tessere inoltre la narrazione è la voce, nasale e dal sapore sardo-iberico, che si affida alle quartine dei poeti galluresi e logudoresi del 1700 e ‘800.
La musica di Rade affiora come un relitto carico di memoria, avvolto da luce accecante, il mare lungo è una superficie in argento, il canto sardo si fonde e confonde con sonorità che evocano una preghiera laica. Le composizioni divengono luoghi utopici di transito, paesaggi onirici abbozzati con la stilografica, aree protette dalla furia della tempesta, che riconducono all’illusione del miraggio. Il mare è il magma che unisce le latitudini delle terre emerse, isole musicali sospese tra popolare e contemporaneo, tra pulsazioni balcaniche, arcate mediorientali, adagi desert nord africani, citazioni di Rebetiko e memorie delle avanguardie storiche, reminiscenze flamenche, fraseggi dissonanti, crescendi epici art-rock e convergenze in squarci di liricità.
Esistono pochi musicisti al mondo come Paolo Angeli. Considerato tra i più importanti innovatori della scena internazionale, l’artista isolano è approdato ad una sintesi di linguaggio in cui ha collocato nella contemporaneità la musica tradizionale sarda, tracciando un ponte ideale tra memoria e innovazione, approdando ad una musica d’avanguardia mediterranea. Il suo concerto sarà una sintesi di una carriera da solista iniziata nel 1995, con uno focus, oltre Rade, anche sugli ultimi album Jar’a, 22.22 Free Radiohead ed il recentissimo Níjar dedicato ad un classico della letteratura spagnola come Bodas de Sangre, di Federico García Lorca.