Pasiano di Pordenone: nuovo centro diurno anziani della cooperativa sociale Acli
Primi passi, in via dei Tigli a Pasiano di Pordenone, per “InConTatto”, centro diurno semiresidenziale per anziani non autosufficienti gestito dalla Cooperativa sociale Acli, aderente a Confcooperative Pordenone. Il centro diurno, che gode del sostegno del Comune e che è stato adeguato con fondi per 200 mila euro, ospiterà fino a un massimo di 15 anziani non autosufficienti e sarà aperto dal lunedì al venerdì, dalle 08:30 alle 18:30, dando così un supporto alle famiglie dei suoi ospiti. Nel quadro del servizio saranno assicurate prestazioni infermieristiche, di natura assistenziale e socio-riabilitative. Sono compresi nella retta anche i servizi di supporto fisioterapico, di cura alla persona, di vitto e animazione, con importanti ricadute sulla socialità venuta meno durante la pandemia di Covid-19.
Il taglio del nastro l’8 ottobre ha visto presente Agnese Francescato presidente di Cooperativa Acli insieme a Edi Piccinin sindaco di Pasiano di Pordenone e ad Angela Di Lorenzo direttrice del Distretto del Sile dell’Azienda sanitaria del Friuli occidentale.
Francescato ha sottolineato nel suo intervento l’importanza del lavoro della cooperativa sul territorio nel rispetto della sua mission, mentre il primo cittadino Piccinin ha sottolineato le difficoltà incontrate e superate per arrivare all’apertura del centro diurno, dovute al Covid ed alla burocrazia. Ha inoltre ringraziato tutti i servizi tecnici e le realtà coinvolte per l’apertura, ricordando i costi sostenuti per adeguare la struttura e l’impegno dell’amministrazione comunale a garantire i servizi per gli anziani. È intervenuto anche il dottor Stefano Franzin, responsabile Ambito Sile-Meduna.
“Il nuovo centro diurno – ha commentato Luigi Piccoli presidente di Confcooperative Pordenone – rafforza la presenza della Cooperativa sociale Acli sul territorio, confermandone il valore di attore sociale a supporto delle comunità in questa fase di grandi sfide tra i lasciti dell’emergenza sanitaria e le preoccupazioni economiche”.