Passa a maggioranza in IV commissione il disegno di legge in materia di gestioni dei servizi idrici e di rifiuti urbani
Via libera a maggioranza dalla IV Commissione agli otto articoli del disegno di legge in materia di gestioni dei servizi idrici e di rifiuti urbani con l’astensione delle Opposizioni e il voto contrario da parte di Open Sinistra Fvg. Il disegno di legge ha come obiettivo quello di superare la frammentazione delle gestioni dei servizi in questione, con processi di aggregazione in ambito territoriale mediante la fusione per incorporazione di due o più società. Il ddl dispone l’erogazione da parte della Regione di 4 milioni di euro e prevede la concessione di incentivi a favore dei Comuni del territorio regionale che si impegnano in un progetto di fusione. Spiega così il voto contrario Furio Honsell, Consigliere regionale di Open Sinistra FVG: “Oggi in Commissione Ambiente del Consiglio Regionale è stato discusso ed esaminato il Disegno di Legge proposto dalla Giunta relativamente agli incentivi ai Comuni soci di gestori di acqua e rifiuti, interamente pubblici, in regione, al fine di favorire fusioni cosiddette “per incorporazione” verso il gestore unico. Dopo ampia interlocuzione in aula, come Open Sinistra FVG abbiamo espresso voto contrario.
Riteniamo che non ci sia nessun motivo per favorire l’aggregazione di gestori di rifiuti con i gestori dell’acqua. Anche durante le audizioni non sono emerse motivazioni che giustifichino una multiutility regionale. Certamente nel ramo acqua le aggregazioni tra gestori interamente pubblici sono da favorire, così come sono da favorire le aggregazioni di gestori dei rifiuti interamente pubblici. Mescolare questi due tipi di servizi di interesse generale non ha invece nessuna motivazione. Le norme e le problematiche sono completamente diverse e rischiano di produrre effetti combinati svantaggiosi.
Questa norma non è adeguata anche perché non esplicita quale principio fondamentale che le aggregazioni favorite da tale norma devono rimanere interamente pubbliche.
La norma non delinea nemmeno con chiarezza le modalità con le quali verranno assegnati i 4 milioni attualmente previsti e non assicura che questi criteri potranno avere un vaglio politico in Consiglio Regionale. Intendiamo presentare numerosi emendamenti nelle direzioni indicate, auspicando che vengano accolti. Altrimenti questa norma
elargisce risorse pubbliche senza nessuna garanzia che vadano poi davvero impiegate nell’interesse pubblico.”