Patto per l’Autonomia: Scelta irragionevole il no della maggioranza al sostegno del CAI per una fruizione turistica dei sentieri montani
No della maggioranza ai contributi al Club Alpino Italiano per garantire la fruizione turistica dei sentieri montani e il presidio del territorio attraverso la manutenzione della segnaletica delle strutture alpine regionali e la realizzazione, manutenzione, ammodernamento e arredamento delle strutture alpine regionali nella disponibilità del CAI del Friuli-Venezia Giulia o delle sue sezioni territoriali. «Siamo sempre pronti a lamentarci quando un sentiero montano non è percorribile o mal segnalato, ma quanti conoscono le difficoltà oggettive per mantenere praticabile la rete sentieristica? Molto fa il CAI che si avvale dell’apporto diretto dei suoi soci per la cura dei sentieri. Per sostenerne l’importante lavoro – spiega il consigliere regionale del Patto per l’Autonomia, Giampaolo Bidoli, firmatario con il collega Massimo Moretuzzo di un apposito emendamento alla manovra finanziaria –, avevamo avanzato la proposta di rimettere a disposizione del CAI le risorse che hanno permesso per anni gli interventi di manutenzione e ripristino delle strutture e dei sentieri alpini regionali. Le forze della maggioranza l’hanno bocciata, nonostante, a parole, puntino a uno sviluppo turistico 365 giorni l’anno, non solo in determinati picchi stagionali e non soltanto nei poli invernali». Una «scelta irragionevole» per Bidoli, considerata anche la crescita del trekking, una pratica dagli indubbi benefici, oggi riconosciuta anche come opportunità importante per la valorizzazione del territorio e delle attività economiche connesse in un’ottica di sostenibilità, per l’incentivazione di una forma di turismo lento e rispettoso dell’ambiente, a maggior ragione in un momento come quello attuale in cui sempre più persone, anche come conseguenza della pandemia da Covid-19, scelgono le attività escursionistiche. «Evidentemente, la maggioranza regionale ha un’altra idea di sviluppo della montagna». Con la manovra finanziaria, «risorse ingenti saranno impiegate, al di fuori di una seria pianificazione, per iniziative spesso inutili o addirittura controproducenti – osserva con amarezza Bidoli –. Gli esempi non mancano. Penso ad alcuni interventi legati al ripristino della foresta dopo la tempesta Vaia, fatti senza rispetto per le caratteristiche dell’ecosistema dei fiumi, o a progetti di nuove strade forestali che si sviluppano in aree in cui non c’è legname sufficiente da prelevare, o non ce n’è proprio, o ai tanti milioni destinati a nuove piste e impianti di risalita nei poli sciistici senza tener conto dei cambiamenti climatici in corso».