Petizione a difesa della sanità pubblica, raccolte 15.500 firme. Presentate alla Regione

Casualità ha voluto che la petizione regionale a difesa della sanità pubblica, sottoscritta da 15 mila 500 cittadini, presentata oggi in Regione, giungesse all’indomani della “auto” bocciatura, da parte dell’amministrazione regionale, delle proposte di atto aziendale presentate dagli Enti del Servizio sanitario regionale, bocciatura che amplifica e dimostra nello stesso tempo che le preoccupazioni di tanti erano più che giustificate. Del resto l’allarme lanciato da mesi da sindacati, associazione di medici, infermieri , semplici cittadini e  forze politiche d’opposizione, relativamente alla situazione disastrosa in cui versa, con tagli e chiusure dei servizi, riduzioni del personale, apertura al profitto privato, scarsa considerazione ai bisogni di salute, è stato sempre ignorato per non dire sbeffeggiato da chi, evidentemente, pensa che la democrazia valga fino a quando lui non è nominato, poi tutto si sospende e il suo verbo diventa legge assoluta. Ed invece le criticità ci sono e interessano tutto il territorio regionale, ma con effetti particolarmente negativi per le aree interne e montane che rischiano di non vedere garantito il diritto alla salute. Dure e giustificate le prese di posizione di molte forze politiche sul tema gestione sanitaria e che, in appoggio alla petizione popolare,  parlano apertamente di emergenza democratica soprattutto ora che si vocifera di un ulteriore atto d’imperio che starebbe calando come una mannaia su chi ha osato disturbare il manovratore. Alla consegna delle firme erano presenti molti consiglieri d’opposizione.  Le richieste espresse nella petizione, finalizzate a un rilancio del servizio sanitario pubblico, sono appoggiate e sostenute da Patto per l’Autonomia fanno sapere Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli: «Un segnale forte che arriva dal territorio», commenta Moretuzzo, e che giunge all’indomani della bocciatura, da parte dell’amministrazione regionale, delle proposte di atto aziendale presentate dagli Enti del Servizio sanitario regionale. «Un fatto gravissimo che va chiarito e soprattutto risolto quanto prima», ribadisce il capogruppo del Patto per l’Autonomia, ricordando come la mancata concessione del “nulla osta” metta a rischio la piena ripresa dell’attività sanitaria ordinaria e il recupero delle attività posticipate a causa della pandemia, e rappresenti un serio rischio rispetto alla stessa tenuta del sistema di governance. «Quanto accaduto – conclude Moretuzzo – è il sintomo di un cortocircuito che si è creato nel sistema sanitario regionale, i cui vertici sono stati tutti nominati dall’amministrazione Fedriga, di cui è evidente la responsabilità politica della vicenda».  Simona Liguori (Cittadini) chiede che la calendarizzazione della discussione sulla raccolta firme avvenga subito: «Nelle parole dei cittadini che hanno firmato la petizione c’è rabbia e delusione per le carenze del sistema, spiega Liguori, tra liste d’attesa infinite e la fuga dei pazienti fuori regione. Ma, dall’altra parte, si percepisce anche la speranza che le prestazioni del servizio sanitario possano migliorare ed essere alla portata di tutti, anche da chi non ha i soldi per permetterseli». Così si è espressa la consigliera regionale dei Cittadini, Simona Liguori, intervenuta in Sala Gialla insieme al capogruppo Tiziano Centis alla consegna delle oltre 15mila firme a sostegno della petizione a difesa della sanità pubblica, iniziativa, ricordiamo,  lanciata dal Coordinamento Salute Fvg, che riunisce una ventina di Comitati e Associazioni. Il gruppo dei Cittadini, insieme a molti consiglieri di opposizione, ha sostenuto con forza le idee alla base della raccolta firme. «Mi adopererò come vicepresidente della commissione Sanità affinché – conclude Liguori – questa petizione venga calendarizzata al più presto, in quanto volta al sostegno della sanità pubblica e l’equità d’accesso alle cure per tutta la popolazione».  Anche da M5S Fvg  arriva l’appoggio alla petizione: “Le 15500 firme per la difesa della sanità pubblica in Friuli Venezia Giulia non possono rimanere inascoltate”.  “La richiesta di rilancio della sanità pubblica, contenuta nella petizione, è sempre stata una nostra priorità – aggiungono gli esponenti M5S -. Non possiamo, quindi, che condividere l’appello dei proponenti di evitare la continua esternalizzazione di servizi al privato e di investire per colmare le carenze di personale e combattere la precarietà, così come la richiesta di partecipazione degli operatori, dei cittadini e dei territori”. “Le soluzioni si trovano con il confronto, e non calandole dall’alto – conclude la nota del Gruppo consiliare -. Una modalità che ha portato al caos a cui stiamo assistendo sugli atti aziendali e che abbiamo sempre combattuto, anche attraverso un ordine del giorno, respinto da Giunta e maggioranza, che chiede un dialogo costruttivo tra operatori e direzioni generali, per arrivare a contenuti condivisi che recepiscano le indicazioni del PNRR e le proposte dei professionisti”.

L’autobocciatura della sanità regionale fa male e l’assessore Riccardi reagisce nel suo stile. Aggressivo, contraddittorio e vagamente minaccioso