Pordenone, al via ‘Narratori d’Europa’ 2024: da Ian Mcewan a Delphine de Vigan, 4 romanzi che ‘fanno gia’ futuro’ al centro di una rassegna

Con i romanzi di quattro grandi autori del nostro tempo – Ian McEwan, Delphine De Vigan, Cass Hunter e Hanna Bervoets – e con un ciclo di incontri legati a un presente fluido che è già

Ian_McEwan

futuro torna a Pordenone, dal primo al 22 febbraio 2024, ogni giovedì alle 15.30 nell’Auditorium della Casa dello Studente Antonio Zanussi, la rassegna Narratori d’Europa, promossa dall’IRSE, Istituto Regionale di Studi Europei, giunta al traguardo della sua 16^ edizione quest’anno sul tema “Brave new Humanity. Il futuro artificiale che ci aspetta”. Spiega la coordinatrice Eleonora Boscariol che il ciclo di appuntamenti nel 2024 propone un excursus attualissimo nella narrativa europea contemporanea spaziando fra intelligenza artificiale e social media, per una riflessione sul complesso equilibrio fra vita reale e virtuale, ma anche per comprendere potenzialità e pericoli delle grandi novità tecnologiche che ci incuriosiscono e spesso anche ci spaventano. Come sempre a cura di Stefania Savocco, la rassegna alternerà nel corso degli incontri l’analisi critica e la lettura di estratti dai romanzi». E la curatrice di “Narratori d’Europa”, Stefania Savocco, sottolinea: «Esiste un genere diffusissimo in Europa, quello della speculative fiction, che interpreta con inquietanti scenari la contemporaneità, divenendo celebrazione e analisi critica a un tempo delle conquiste umane. Nel Novecento avremmo parlato di letteratura fantascientifica e distopica: pensiamo a George Orwell, Isaac Asimov, Philip K. Dicks. Più recentemente i britannici Ian Mc Ewan e Cass Hunter si sono soffermati sulle macchine che imparano e si emozionano, in tutto simili ai chatbot dall’apprendimento automatico di OpenAI; la francese Delphine De Vigan costruisce un giallo che scava nell’interazione tra realtà materiale e analogica che oggi chiamiamo Onlife; e l’olandese Hanna Bervoets ci trasporta nel mondo pervasivo dei social, nel mare magnum di contenuti che istigano alla falsità, all’odio e alla violenza. Una dimensione dai confini labili, in cui si confondono e intrecciano pericolosamente audacia e coraggio, rischio e presunzione, quella di una “brave new humanity”, per l’appunto.

Quattro dunque le tappe in programma, ogni giovedì – 1, 8, 15 e 22 febbraio – dalle 15.30 alle 17.30, in presenza alla Casa dello Studente, ma anche in diretta streaming. Nella parte conclusiva degli incontri il testimone passerà a David Villarecci, studente di Lingue civiltà e scienze del linguaggio di Ca’ Foscari, di volta in volta chiamato a intervistare il ricercatore Gabriele Santin, che nel 2014 costruì una mano robotica nel proprio garage (1 febbraio), o a dialogare in maniera interattiva con il pubblico sul tema dell’intelligenza artificiale e dei social media (1 e 15 febbraio). Giovedì 22 febbraio, è invece prevista la partecipazione del traduttore del romanzo di Hanna Bervoets, Francesco Panzeri, in dialogo con Stefania Savocco. L’accesso ad ogni incontro è libero, il programma dettagliato con prenotazioni sul sito

“Macchine come me” di Ian McEwan Einaudi Supercoralli, 2019) è il primo romanzo sotto il microscopio di “Narratori d’Europa” 2024, giovedì primo febbraio: Con l’eredità che gli ha lasciato sua madre, Charlie Friend, protagonista del romanzo ambientato nella Londra del 1982, decide di comprare una macchina. Bellissima e potente, dotata di un nome e di un corpo, la macchina ha intelligenza e sentimenti e una coscienza propri: è l’androide Adam, creato dagli uomini a loro immagine e somiglianza. La sua stessa esistenza pone l’eterna domanda: in cosa consiste la natura umana? Ian McEwan è uno dei maggiori autori viventi del nostro tempo, a Pordenone ha fatto tappa nel 2012, nell’ambito di Pordenonelegge, per ricevere il Premio FriulAdria La storia in un romanzo. Giovedì 8 febbraio si prosegue con l’incontro dedicato al recentissimo e acclamato romanzo “Tutto per i bambini”, di Delphine de Vigan (Einaudi Supercoralli 2022). Moglie e madre modello, Mélanie gestisce un canale youtube che ha milioni di iscritti, Happy Récré, interamente dedicato ai suoi figli, Sam e Kim, di otto e sei anni. I bambini si esibiscono in una recita ininterrotta davanti alla telecamera: Mélanie ha trasformato le loro identità in un bene di consumo. Ma un giorno i riflettori di Happy Récré fanno cortocircuito. Kim è scomparsa. Delphine de Vigan si avventura con coraggio nell’universo complesso e affascinante dei social network, restituendo il ritratto di una società – la nostra – in cui non c’è niente che non possa essere messo in scena e in vendita. Persino, e soprattutto, la felicità. Giovedì 15 febbraio riflettori su “Il dono di Rachel” (Longanesi 2019), di Cass Hunter: un romanzo in cui la protagonista, Rachel Prosper – amata dal marito, una figlia adolescente, un lavoro perfetto per la sua mente geniale – ha un segreto intimo, qualcosa che può rompersi all’improvviso, dentro di lei, e segnare la sua fine da un momento all’altro. Per questo si dedica anima e corpo a un progetto scientifico dalla portata dirompente, un esperimento tanto segreto quanto costoso. E quando Rachel non c’i sarà più avrà lasciato un’eredità inattesa e strardinaria, un ultimo regalo di nome … iRachel. una storia d’amore e di speranza, capace di far riflettere su ciò che davvero ci rende umani. Ultima tappa di “Narratori d’Europa”, giovedì 22 febbraio, sul filo rosso dell’autrice olandese Hanna Bervoets e del suo romanzo “Questo post è stato rimosso” (Mondadori 2022). Essere un moderatore di contenuti significa vedere l’umanità al suo peggio, ma Kayleigh accetta l’incarico per una piattaforma di social media, attratto dal guadagno. La sua responsabilità consiste nell’esaminare video e foto offensivi, sproloqui e teorie cospirative, e decidere quali debbano essere rimossi. Una storia potente e attuale su chi o cosa determini la nostra visione del mondo, un romanzo che mette in luce il potere delle grandi aziende tecnologiche e il modo in cui ci controllano e ci cambiano.