Pordenone, il presidente Iss Silvio Brusaferro: terza dose come atto di responsabilità, non possiamo aspettare che la situazione diventi drammatica
«L’atto della vaccinazione? Esprime la volontà di dare qualcosa alla comunità, perché la salute di ognuno di noi si costruisce insieme a quella della comunità». Parola del presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Sivio Brusaferro, uno dei volti diventati straordinariamente familiari agli italiani nei lunghi mesi di crisi pandemica. Il suo intervento, nel pomeriggio di oggi a R-evolution festival al Teatro Verdi di Pordenone, ha puntualizzato, nel pieno della quarta ondata, le strategie in essere del servizio sanitario nazionale e offerto alcune prefigurazioni sugli scenari prefigurabili di uscita dalla pandemia. In dialogo con Massimo Cirri, conduttore di Caterpillar su Rai Radio2, nel corso dell’incontro condotto dalla giornalista Michela Nicolussi Moro del Corriere Veneto il prof. Brusaferro, dal 17 marzo portavoce del Comitato Tecnico-scientifico per l’emergenza epidemiologica del coronavirus, ha tracciato una eloquente istantanea della situazione: «Come andrà a finire? Nessuno al momento è in grado di dirlo – ha spiegato Brusaferro – La partita contro il virus covid 19 è ancora in corso, e il 90° è piuttosto lontano. Stiamo giocando minuto per minuto e stiamo affinando le strategie per vincere. Ma serve l’impegno di tutti e in quest’ottica la parola chiave è ‘solidarismo’. Gli ospedali, dove le terapie intensive si stanno ancora riempiendo, sono istituzioni fondate, dal 1400 in poi, come luoghi “ospitali” preposti a garantire la salute ai più poveri e fragili. Su questo spirito e su una logica di mutuo supporto è fondato il Servizio sanitario nazionale, in Italia. Lo stesso spirito che deve adesso caratterizzarci nelle scelte che tutti siamo chiamati a fare per affrontare la pandemia. Vaccinarsi, quindi, come un atto di responsabilità per sé e per la comunità». Nel corso dell’incontro Silvio Brusaferro ha sottolineato l’importanza delle azioni in chiave di prevenzione: quindi l’utilizzo delle mascherine nei luoghi chiusi e in caso di affollamento anche all’aperto, così come l’attenzione al distanziamento. «Vivere la pandemia è come trovarsi in un film al doppio della velocità – ha commentato Brusaferro – Le nostre esperienze e le nostre ricerche si stanno concentrando in un arco di tempo molto ristretto, per questo dobbiamo cercare di cogliere tutte le opportunità di prevenzione. Le previsioni sono difficili da fare, ma gli scenari futuri dipendono dai nostri comportamenti: se in Italia la curva di crescita del contagio è relativamente più contenuta che nei Paesi confinanti, è perché siamo un Paese che ha copertura vaccinale più elevata». Se la partita che stiamo giocando si analizza di minuto in minuto, «il suggerimento – ha ribadito Brusaferro – è senz’altro di fare la terza dose, anche a quel 40% di over 80 spesso fragili con varie patologie. La copertura del vaccino è al 90/95% in chiave di prevenzione da decessi, terapie intensive e ricoveri in ospedale. E’ invece al 60/65% contro l’infezione, che nel 30/35% dei casi potrebbe essere comunque contratta ma con minore impegno clinico. Sappiamo però che tende a declinare: possiamo aspettare che la situazione diventi ancora più drammatica per fare delle scelte, il meccanismo di solidarismo nella società deve essere la nostra bussola per tenere sotto controllo il virus e garantire a tutti una qualità di vita migliore». Relativamente alla pillola anti covid per la quale Merck ha avuto il via libera nelle ultime ore, Brusaferro ha chiaramente spiegato che «non si tratta di uno strumento alternativo, sono due logiche diverse: la pillola è complementare al vaccino. Solo attraverso l’immunizzazione sappiamo che mettiamo un freno al contagio del virus e facciamo regredire l’epidemia, mentre la pillola agisce quando il virus è entrato nell’organismo e si sta riproducendo. La terza dose permetterà di mantenere elevata la copertura immunitaria. Basterà? Per ora nessuno può dirlo, forse le 3 dosi possono essere il ciclo che immunizza per un tempo lungo, o potranno servire dei richiami, l’acquisizione delle evidenze scientifiche sulla copertura è in corso».
R-evolution festival prosegue fino a domani, domenica 21 novembre, gli eventi sono a ingresso libero info teatroverdipordenone.it