Pordenone, l’uomo al centro: dalla biorobotica ai social il valore della memoria fra algoritmi e intelligenze artificiali
È probabilmente l’uomo vitruviano di Leonardo la più efficace metafora per esplorare le “proporzioni” dell’umano in un presente dominato dagli algoritmi e in un futuro che si preannuncia terra di conquista per le intelligenze artificiali. Rimettere l’uomo al centro di un’indagine complessa sul nostro tempo e su quello che verrà è l’obiettivo della 4^ edizione del ciclo annuale di incontri promosso dal Gruppo Cgn con la Fondazione Pordenonelegge.it, a cura degli scrittori Gian Mario Villalta e Alberto Garlini. Tre tappe, da mercoledì 20 febbraio nella sede Cgn (via Linussio 1/B, Pordenone) dalle 18.15, con altrettanti esperti: la biologa Barbara Mazzolai, il giornalista Marco Pacini, il divulgatore Lorenzo Pinna. Tre incontri per ripensare il rapporto fra uomo e natura a partire dalla bio-robotica, per tracciare i nuovi confini fra giornalismo e social network, per. La scommessa de “L’uomo al centro” poggia appunto sull’umanesimo e sulla memoria come valori chiave per rileggerci nel presente e proiettarci nel futuro. Lo spiegano i curatori: «Dopo avere indagato il futuro e gli scenari di superamento dell’umano che si stanno delineando – osserva Gian Mario Villalta – la collaborazione fra pordenonelegge e Cgn prosegue approfondendo il concetto di memoria, che è a fondamento, e integrazione, di quello di futuro. L’uomo senza futuro non sa chi sarà né chi vuole essere: la memoria è un tassello centrale dei valori che permeano i caratteri dell’umano, dal punto di vista sociale e affettivo, così come la costruzione dell’identità e la sua permanenza nel tempo». «Oggi la memoria sembra un valore appaltato al web tramite enciclopedie come Wikipedia, oppure controllato selettivamente da algoritmi che sui social definiscono la nostra quotidiana visione del mondo, prevedono e controllano le nostre preferenze – spiega Alberto Garlini – Ecco quindi che la memoria come sede dell’identità e della coscienza, come spazio di verifica e previsione, diventa centrale per stabilire cosa è irrinunciabile dell’umano, da dove veniamo e quali sono le strutture portanti del nostro stare nel mondo. La memoria può essere esplorata con varie modalità: si può partire dalla storia individuale per andare alla storia collettiva, approdando alle neuroscienze e alla letteratura, per trarre suggerimenti utili ai tempi che verranno».
La progettazione, l’organizzazione e la promozione di percorsi di approfondimento culturale in partnership con Pordenonelegge sono un pilastro fondamentale della strategia di responsabilità sociale di CGN, orientata a favorire la circolazione di idee e riflessioni a beneficio del territorio e della comunità. “Anche quest’anno abbiamo voluto organizzare un ciclo di incontri di approfondimento su alcuni temi chiave del presente e del futuro” spiega Valeria Broggian, Presidente del Gruppo Servizi CGN. “In un contesto caratterizzato dalla complessità, dal cambiamento accelerato e dalla trasformazione digitale, si rende infatti necessaria una riflessione sulla capacità dell’uomo di produrre innovazione tecnologica senza diventarne succube, difendendo quindi il ruolo di protagonista e artefice del proprio destino. Detto altrimenti, diventa cruciale comprendere che cosa può restare di irrinunciabilmente umano in un’epoca che viene definita sempre più spesso post-umana. Si tratta di riflessioni strategiche per ogni azienda che si concepisce non solo come un luogo dove si realizzano processi di produzione di beni e servizi, ma anche come un organico sistema di relazioni umane che vuole proiettarsi nel futuro.”
“L’uomo al centro” prenderà il via mercoledì 20 febbraio con “Un nuovo modo di vedere la natura: la Bio-Robotica”: Barbara Mazzolai è annoverata da Robohub fra le 25 donne più geniali in robotica. Attualmente è coordinatrice del Centro di Micro Bio-Robotica a Pontedera – Istituto Italiano di Tecnologia, e coordina il progetto Plantoid finanziato dalla Commissione Europea, progetto per lo sviluppo del primo robot ispirato alle piante. Venerdì 22 marzo si prosegue con “Epocalisse. Giornalismo e social network”, e la parola passerà a Marco Pacini, caporedattore del settimanale “L’Espresso”, per un incontro acreditato Sigef. Venticinque anni nei quotidiani, dapprima come cronista politico e autore di inchieste poi come caporedattore centrale del “Piccolo” di Trieste. Marco Pacini nel 2005 ha ideato il progetto “vicino/lontano – identità e differenze al tempo dei conflitti”, che comprende alcune iniziative culturali, la più importante delle quali è il festival che si tiene ogni anno a Udine nella prima metà di maggio. Il suo ultimo libro è appunto Epocalisse. Appunti di un cronista pessimista. Giovedì 11 aprile terzo e ultimo incontro dedicato a “L’intelligenza artificiale. Quale futuro per l’uomo?”. Protagonista sarà Lorenzo Pinna, giornalista e divulgatore scientifico italiano, fra le firme di Quark e Superquark, autore e coautore, insieme a Piero Angela, di vari libri di divulgazione scientifica, vincitore del Premio Europeo Cortina Ulisse per la divulgazione. Il suo ultimo saggio è Intelligenza artificiale. Nel futuro c’è ancora posto per noi?
L’ingresso è libero, info www.pordenonelegge.it