Pordenonelegge apprezzabile attività culturale, ma non è tutto oro quello che luccica, le ali degli “angeli” sono bianche non dorate
“Aleggiano nelle piazze e per le vie del centro storico, durante la settimana della Festa del Libro: le ali bianche impresse sulle inconfondibili magliette gialle fungono da ‘divisa’, ma la loro presenza è discreta, garbata”, ma soprattutto gratis. Si, perché i giovani, che per farlo vengono accuratamente “selezionati” sono, dicono dalla Fondazione Pordenonelegge il cui bilancio supera abbondantemente il milione di euro annuo, un presidio di cura e sicurezza dal quale attingere, all’occorrenza. Il sogno di qualsiasi imprenditore, anzi prenditore. Non sfugge ovviamente la differenza fra un attività meramente “commerciale” e quella autenticamente solo culturale, ma quando le commistioni fra le due cose sono di difficile separazione, allora la questione si fa “pelosa”. Aggiungiamo, a scanso di equivoci, che Pordenonelegge e le attività ad esso connesse sono importantissime iniziative culturali, che, lo abbiamo detto più volte dalle nostre colonne, non sono paragonabili, ad esempio, con l’udinese “FriuliDoc” che anziché libri e cultura promoziona soprattutto vino, grappa, frico e musetto con polenta. Nulla di male ovviamente, ma spacciare una sagra per grande attività culturale è operazione a dir poco ridicola. Pordenonelegge non è così, è una iniziativa culturale di alto livello, ma da questo, a consentire certe libertà nell’uso di giovani volontari, ce ne passa. Gli angeli di Pordenonelegge, da due decenni, spiega una nota della Fondazione sono un’icona e una certezza della Festa del Libro: adolescenti e giovani adulti che, di generazione in generazione, tramandano il valore dell’altro: che si tratti del pubblico, dei cittadini, delle autrici e degli autori ospiti o dei colleghi della macchina organizzativa. Tutto bene ma, corre l’obbligo, ricordare che la Fondazione riceve importanti sovvenzioni pubbliche (dalla Regione Fvg per il 2022 846.000 euro) e questo fa la differenza rispetto alle associazioni culturali “normali” che il più delle volte non ricevono nulla o al massimo qualche “spicciolo” e dopo snervanti pratiche burocratiche. Tornando agli “angeli” il loro apporto è un “contributo” essenziale al buon funzionamento di ogni ingranaggio ed è al tempo stesso garanzia di piacevolezza nella fruizione della Festa del Libro. In cambio, per ogni angelo del festival arriverà, presumiamo dal fatto che non si parla di questo nel sito della Fondazione, non “vil” denaro che resta appannaggio di altri, ma “un’esperienza insostituibile: un passaggio di formazione e crescita umana, ma anche l’occasione di testarsi e mettersi alla prova in competenze certamente utili per le scelte professionali future, in qualsiasi direzione si decida di proseguire”. Insomma pagamento in “natura” e soprattutto allenamento e abitudine mentale allo sfruttamento. Così con questi presupposti dal 2 maggio, scatta il reclutamento di ragazze e ragazzi 16-25enni, chiamati a vegliare sulle 23^ edizione della Festa del libro con gli Autori in programma dal 14 al 18 settembre come sempre nel centro storico di Pordenone che diventa una brulicante città – festival. Ma anche il volontariato ha le sue regole, anche se sembrano a senso unico, possono “candidarsi” i giovani che hanno svolto i corsi obbligatori in materia di sicurezza (che in genere si pagano) e desiderano partecipare attivamente alla realizzazione delle fasi salienti di Pordenonelegge, collaborando con la macchina organizzativa dall’interno, spesso ritrovandosi a contatto con gli autori e certamente condividendo con molti altri giovani una settimana probabilmente indimenticabile. Insomma altro che pagarli, sono loro che dovrebbero pagare sembra leggersi fra le righe. Ma la cuccagna non è per tutti, non solo il patentino sicurezza, per accedere con qualche speranza di essere assoldato serve anche la “bella presenza” (sulla base di quali parametri non è specificato) per una selezione che vedrà soltanto le prime 80 candidature passare la selezione basata in prima istanza sulla compilazione del “form” che vedete sotto.
Il consiglio, spiegano dalla Fondazione è quindi di compilare e inviare velocemente il form disponibile dalle 15.00 di lunedì 2 maggio sul sito pordenonelegge.it. Insomma secondo le migliore regole del marketing si ingenera aspettativa per convincere che partecipare sarà un vero affare. Del resto sono oltre 150 gli Angeli attualmente “di ruolo” che, spiegano, nelle passate edizioni hanno vegliato con perspicacia sulle esigenze del pubblico e degli autori, un approccio di “cura” diventato tratto distintivo di pordenonelegge perché il festival resti un’occasione di sorriso e serenità, una vera “Festa” per gli appassionati del libro e del confronto culturale. La sicurezza sanitaria, in tempo pandemico, è diventata priorità di pordenonelegge: una responsabilità che gli Angeli hanno gestito e gestiranno attraverso la formazione specifica erogata (gratis) dal festival e ulteriori competenze che molti giovani hanno voluto implementare, anche per proprio conto. Anche quest’anno nelle interviste di reclutamento curate dal personale della Fondazione Pordenonelegge interverranno alcuni angeli “senior”. Il loro know how sarà valore aggiunto di esperienza nel segno della continuità.