Premio terzani 2019, sabato 18 maggio Franklin Foer dialoga a Udine con Gad Lerner
Sarà l’evento clou della 15^ edizione del festival vicino/lontano la consegna del Premio Terzani 2019 al giornalista e scrittore statunitense Franklin Foer per “I nuovi poteri forti. Come Google Apple Facebook e Amazon pensano per noi”, lucida analisi della grande sfida cui siamo chiamati dalle Big Tech del giornalista e scrittore statunitense (Longanesi). La presidente della Giuria Angela Terzani consegnerà il riconoscimento a Foer sabato 18 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine (ore 21) nel corso di una serata-evento, da sempre il momento più atteso di vicino/lontano, che nel 2005, in collaborazione con la famiglia Terzani, ha istituito il Premio.
Franklin Foer dialogherà con il giornalista Gad Lerner intorno ai temi del libro, che mette al centro del suo ultimo saggio-denuncia la questione del monopolio che i giganti della Silicon Valley, padroni della rete, esercitano sul sistema della comunicazione globale e del mercato. Un talk che, nel corso della serata – con regia a cura di Gianni Cianchi – si alternerà piacevolmente alle incursioni in ottave di David Riondino ed Enrico Rustici. Foer, in un linguaggio accessibile a tutti, ci mette in guardia sui pericoli di un’informazione manipolatoria, che minaccia di trasformare il volto della democrazia in una forma inedita di autoritarismo. E intanto, il tradizionale contropotere di una stampa professionalmente ed eticamente responsabile, indispensabile pilastro della democrazia, continua a indebolirsi, reso economicamente vulnerabile di fronte ai grandi monopolisti della conoscenza, che danno ai lettori ciò che si aspettano, sfruttandone demagogicamente tendenze inconsce e pregiudizi. Ma Foer ci invita a non rassegnarci e a organizzare una sia pur minima forma di ribellione individuale per dissociarci ogni tanto dalla macchina e concederci qualche momento di lettura su carta, solitaria e silenziosa, lontano dal rumore totalizzante della rete e dalla sorveglianza digitale. Un atto di resistenza dal basso, che potrebbe contribuire a far sopravvivere una tecnologia alternativa, la cultura stampata sulla carta.
«È con un sentimento di onore e di umiltà – ha dichiarato Franklin Foer – che ricevo questo Premio. Onorato di far parte della grande tradizione di scrittori che lo hanno ricevuto nel passato. Onorato di essere parte dell’eredità di Tiziano Terzani. Il mio libro è una polemica. Riguarda quattro aziende che si sono radicate profondamente nelle nostre vite. Sono ovunque. E noi tutti diamo per scontato che non ci sia niente in nostro potere per fermarne l’ascesa. Spero invece che il momento sia arrivato in cui noi tutti ci rendiamo conto della minaccia che esse rappresentano per la nostra società e per noi come singoli individui. Perché ciò che queste aziende ci stanno togliendo è proprio ciò che primariamente dobbiamo preservare e proteggere: la nostra individualità. Le Big Tech sono insensibili non solo alla questione della privacy ma affermano, col loro operato, un’idea del capitalismo basata sul monopolio. Hanno dato l’assalto all’idea di paternità di un’opera, hanno intrapreso una guerra subdola contro la proprietà intellettuale e ci hanno privati di una delle cose più importanti: la nostra libertà di scelta. Quindi non solo vi ringrazio per il Premio che oggi mi conferite, ma vi ringrazio dell’attenzione che la Giuria ha dimostrato di avere nei confronti delle tematiche affrontate nel libro, tematiche che io credo siano strettamente legate all’eredità intellettuale di Tiziano Terzani, un uomo che dava valore al confronto, dava importanza alla dimensione lenta e profonda dell’impegno».
Franklin Foer, giornalista e scrittore statunitense, è nato nel 1974 ed è fratello dello scrittore Jonathan Safran Foer e di Joshua Foer, giornalista come Franklin e autore per Longanesi di “L’arte di ricordare tutto” (2011). È uno dei redattori di punta della prestigiosa rivista di cultura, scienza e attualità “The Atlantic”. In passato è stato editor di “The New Republic” (2006-2016) e collaboratore delle riviste “New York” e “Slate”. È autore di diversi libri, tra i quali Come il calcio spiega il mondo: uscito in Italia nel 2007 da Baldini & Castoldi Dalai, è un’appassionata analisi di questo sport nell’era della sua (problematica) globalizzazione e un pretesto per far luce, da un inedito punto di vista, sulle nuove oligarchie del mondo contemporaneo. Nel 2017 ha pubblicato il saggio World Without Mind. The Existential Threat of Big Tech, inserito fra i migliori dell’anno dal New York Times e dal Los Angeles Times. Tradotto in Italia da Longanesi nel 2018 col titolo I nuovi poteri forti. Come Google Apple Facebook e Amazon pensano per noi (traduzione di Matteo Camporesi), vince il Premio Terzani 2019.