Prosegue tra musica, prosa, il grande jazz l’intensa programmazione estiva al Teatro Verdi di Pordenone
Prosegue al Teatro Verdi di Pordenone l’intensa programmazione estiva di scena in queste settimane – tra musica, prosa, il grande jazz e alcuni appuntamenti per i più piccoli – negli spazi interni al teatro e nel nuovo palcoscenico “open air” di piazzetta Pescheria.
Lunedì 21 giugno la compagnia veneziana, friulana e trentina Malmadur presenta (ore 21.00 Sala Grande) lo spettacolo ““50 minuti di ritardo”, coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana: guidati da sette attori-autori vivremo l’esperienza di essere tutti contemporaneamente collegati ad uno schermo per 50 minuti. Un’esperienza quasi trascendentale: provare per credere Siamo esseri tecnologici con lo sguardo sempre riflesso nello specchio di uno schermo. Ed è proprio uno schermo il vero protagonista di 50 minuti di ritardo. Gli spettatori vengono inseriti in un gruppo WhatsApp, per 50 minuti saranno sottratti al mondo e avranno potere decisionale sullo sviluppo della performance. Alla comunità teatrale si sostituirà la comunità dei social network: un punto di vista intelligente e acuto sulla realtà virtuale che ci circonda.
Lo spettacolo rievoca un’esperienza realmente accaduta a un membro della compagnia su un aereo diretto da Mykonos a Venezia. La partenza fu ritardata di 50 minuti a causa della presenza a bordo di due profughi travestiti da turisti. Solo dopo che furono fatti scendere l’aereo poté decollare. Il protagonista della scena è un grande schermo, una finestra-specchio che permette a performer e spettatori di affacciarsi e interagire con il mondo online e dei social. I performer sono insieme al pubblico, coinvolti nella stessa visione. 50 minuti è la durata dell’attesa che performer e spettatori rivivono all’interno del teatro; è il ritardo di un decollo, un tempo strappato alla quotidianità per riflettere su come pensiamo, comunichiamo e inganniamo l’attesa. Fin dall’ingresso in foyer, gli spettatori vengono inseriti in un gruppo whatsapp, attivo per tutto lo spettacolo. Le persone inserite all’interno del gruppo avranno potere decisionale sullo svolgimento della performance.
Malmadur in friulano, trentino e veneziano antico significa “acerbo, immaturo” a sottolineare l’approccio di continua ricerca tipico di questa compagnia veneta, formata da sette artisti giovanissimi tutti provenienti da esperienze formative molto diverse. La regia e la drammaturgia dello spettacolo sono firmati da Alessia Cacco e Jacopo Giacomoni. L’Ideazione e realizzazione sono firmate da Elena Ajani, David Angeli, Alessia Cacco, Jacopo Giacomoni, Davide Pachera, Marco Tonino. Assistente alla regia: Eleonora Bonino.